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PIAZZA AFFARI CHIUDE IN ROSSO DIETRO AL NASDAQ

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Seduta negativa per Milano che ha visto soffrire indistintamente tutti i comparti. Dopo le parole di Greenspan e la chiusura in rosso del Nasdaq di ieri, la giornata era partita male sin dalla mattina. Nel pomeriggio poi l’andamento volatile e nervoso di Wall Street si è accavallato anche al nuovo downgrad di Merrill Lynch sul comparto dei chip e dei semiconduttori. A quel punto sono scattate forti vendite sui tecnologici gia’ provati da mesi di forti ribassi. (Vedi Merrill Lynch stronca il settore dei Chip e anche Parla Greenspan: speciale Wall Street Italia).

A Piazza Affari poi si è aggiunto il calo del comparto bancario oggi particolarmente sotto pressione. (Vedi Piazza Affari si divide su un futuro ribassista)

La giornata così è stata vissuta senza spunti, se si esclude il rialzo dell’Enel, con pochi scambi.

Il Mibtel ha lasciato sul campo l’1,62% a 27.788 punti, mentre il Mib30 ha perso l’1,75% a 39.500 punti. Il Numtel è stato il piu’ pesante con una perdita del 4,38% 3.976 punti.

Ancora in calo i telefonici che sembra non riescano a trovare il fondo. Olivetti (-3,43% a €2,250), in particolare, è andata giù, sebbene sia l’ultimo giorno di aumento di capitale. Durante il pomeriggio delle vendite dall’estero hanno fatto cadere il titolo che poi non è piu’ riuscito a risollevarsi. (Vedi Piazza Affari: Olivetti accentua il ribasso).

Olivetti ha trascinato con sè anche TIM (-4,88% a €6,84) e Telecom (-1,83% a €11,150) che ha cercato di difendersi per tutta la mattina. (Vedi Piazza Affari: tlc deboli, pesante Olivetti)

Riflettori puntati su Enel (-0,21% a €3,740) dopo il sì condizionato dell’Antitrust all’acquisizione di Infostrada dalla britannica Vodafone. Secondo Donatella Principe, analista di Banca Popolare di Vicenza, l’obbligo a vendere altri 5.000 megawatt potrebbe indurre Enel a lasciar perdere un’operazione che ha un valore molto elevato, di circa 22.000 miliardi di lire e che oggi, con la crisi della telefonia in atto, potrebbe non essere più conveniente.

Ma secondo altri analisti, invece, il diktat dell’Antitrust potrebbe spingere il duo Testa-Tattò a ricontrattare con Vodafone il prezzo della compagnia Infostrada (Vedi Piazza Affari: Enel sale pensando a Infostrada e anche Tlc: Enel-Infostrada sì condizionato da Antitrust)

Si è fermata in forte ribasso STMicroelectronics (-6,44% a €32,1) sulla scia del calo del Nasdaq e degli ultimi downgrades. In particolare le vendite si sono scatenate nel pomeriggio dopo il ribasso delle stime da parte di Merrill Lynch sul comparto dei semiconduttori e dei chips (Vedi Merrill Lynch stronca il settore dei Chip e anche Piazza Affari: STM crolla come Alcatel e Infineon e anche Piazza Affari: STM, discesa ai livelli del 1999)

Ancora una brutta giornata per gli editoriali come Seat Pagine Gialle (-5,22% a €1,56) e Hdp (-1,99% a €3,8) su tutte. (Vedi Piazza Affari: Media alla ricerca di un pavimento)

La matricola Acegas, oggi al suo secondo giorno di contrattazioni, accusa un calo dopo quello registrato già ieri. Il titolo ha perso lo 0,26% a €10,27.
(Vedi Ipo 2001: l’anno inizia con l’energia di Acegas)

Il Nuovo Mercato sta perdendo quota, con forti perdite in particolare per Freedomland (-9,71% a €30,950) e Finmatica (-7,57% a €26,61). (Vedi Piazza Affari: Nuovo Mercato vicino ai 4.000 punti)

In calo anche eBiscom (-5,15% a €97,8) dopo la diffusione dei dati di bilancio relativi al 2000. (Vedi Utili: eBiscom chiude 2000 con €102 mln di perdite)

Infine, il comparto bancario che ha visto particolarmente sotto pressione i titoli del risparmio gestito. Forte la contrazione del titolo Fideuram che ha perso il 7,51% a €12,2. (Vedi Piazza Affari: Titoli finanziari sotto pressione)