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PIAZZA AFFARI CHIUDE CON L’ORSO IN CASA

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Piazza Affari ha terminato al ribasso una seduta iniziata male e proseguita peggio.

La borsa italiana è stata per quasi tutta la giornata la peggiore in Europa, dove comunque gli indici sono stati negativi, sia pure con qualche tentativo di ripresa da parte del FTSE-100 di Londra.

Il Mibtel ha chiuso a -0,89%

Il Mib30 ha chiuso a -0,90%

Il Midex ha chiuso a -0,93%.

Il Numtel ha chiuso a -1,88%

Il calo è stato generalizzato, ma ha colpito in particolar modo i titoli telefonici e i bancari.

Per quanto riguarda le tlc, hanno pesato la prospettiva dell’arrivo di nuova carta sul mercato, con France Telecom pronta a emettere un nuovo maxi bond, e le preoccupazioni per Deutsche Telekom, visto che è scaduto il lock up su 288 milioni di azioni.

Di questa situazione hanno sofferto i titoli del settore in tutta Europa, specialmente la spagnola Telefonica, l’olandese Kpn e le italiane Olivetti, TIM, e anche Tiscali.

In ribasso gli editoriali, che hanno risentito anche del profit warning di Cordiant, gigante britannico della pubblicità, Cordiant, e dell’annuncio di tagli per 1.100 posti di lavoro.

Hanno mostrato tutta la loro debolezza anche i tecnologici, con Finmeccanica in particolare sofferenza, in linea con la sua partecipata STMicroelectronics.

Va segnalata un’intervista a un quotidiano italiano del direttore finanziario di Finmeccanica, Alessandro Pansa, in cui si parla dell’eventualità di ridurre la propria partecipazione in STMicroelectronics, per poter crescere in altre aree come la difesa e il settore aerospaziale.

Su STMicroelectronics in particolare gli analisti di JP Morgan hanno invitato alla cautela, in virtù del suo forte apprezzamento, circa l’80%, rispetto ai minimi di settembre.

Per JP Morgan il titolo è “Marketperform”, cioè farà meglio del mercato, mentre sull’intero settore il giudizio è “Neutral”, cioè neutrale.

In generale, ha detto a Wall Street Italia l’operatrice di una Sim italiana, ha pesato il mix della doppia crisi internazionale, quella finanziaria dell’Argentina e quella politica del Medio Oriente.

Per Daniele Tolusso, operatore di Uniprof, stiamo assistendo a un consolidamento laterale.

“Si tratta di un consolidamento – ha detto a Wall Street Italia – che prende spunto anche dalla prese di beneficio verificatesi a Wall Street venerdì scorso; tutto ciò dimostra la poca credibilità del rialzo che aveva caratterizzato le scorse settimane”.

L’operatore ha sottolineato la caduta verticale dei volumi.

Tolusso ha aggiunto che se bisogna credere a una ripresa economica dalla seconda metà del 2002 a partire dagli USA, “allora possiamo aspettarci che dopo l’attuale fase di consolidamento il mercato riparta, a iniziare dai telefonici”.

Analizzando il listino, gli unici titoli che sono riusciti nel corso della giornata a resistere al movimento ribassista sono stati Bipop Carire e Italgas.

Bipop Carire è stata sostenuta dalla nomina di Nicola Biase come consigliere indipendente all’interno del consiglio di amministrazione della banca bresciana.

“Evidentemente il mercato premia l’arrivo di un altro tassello che avvicina la banca a quella svolta, cioè la vendita, attesa da tempo – ha detto a Wall Street Italia l’operatore di una banca italiana – con la vendita, gli azionisti sperano di poter incassare un premio”.

Le vicende di Bipop Carire hanno avuto ripercussioni anche su altri titoli: nel Midex si è ben difesa Banca Popolare di Lodi, che starebbe per eliminare Banca Popolare di Milano dalla corsa per accaparrarsi la banca bresciana.

Italgas è stata spinta anche oggi dalle voci di un intressamento da parte della francese Gaz de France.

La controllante ENI ha invece viaggiato al ribasso come tutti i pteroliferi europei, sulla scia del calo del petrolio.

Oggi è stato reso noto il prezzo di Snam Rete Gas, di cui venerdì scorso è terminato il collocamento.

In calo IntesaBci, sulla scia di due fattori: la crisi argentina, che vedrebbe l’istituto di credito esposto con la controllata Sudameris, e le disavventure dell’americana Enron, che è in fallimento.

“Enron è un nostro cliente ha detto un portavoce della banca all’agenzia di stampa Reuters – ma per ciò che riguarda l’esposizione non commentiamo”.

Secondo le indiscrezioni l’esposizione di IntesaBci potrebbe oscillare tra i 100 e i 400 miliardi di lire.

Sul titolo le voci di mercato non si esauriscono qui: c’è chi scommette infatti che l’amministratore delegato Lino Benassi starebbe per lasciare l’incarico. Ma su questo rumor è arrivato un “no comment” dell’azienda.

In calo tutto il comparto dei telefonici e con essi la filiera di Marco Tronchetti Provera, comprese le società operative.

Hanno ceduto anche gli assicurativi e la stessa Generali, che non è riuscita a sfruttare nemmeno gli spunti positivi.

Il Nuovo Mercato è stato quasi tutto in flessione, se si eccettuano Finmatica e Freedomland.

Tiscali non ha trovato sostegno nelle affermazioni di Renato Soru.

Da oggi Piazza Affari ha anticipato la chiusura di cinque minuti.