Società

PIAZZA AFFARI: BANCARI IN FERMENTO, SCIVOLA BIPOP

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Ancora guai per Bipop Carire (-2,72%). L’azienda di credito bresciana è ancora nel mirino della magistratura. Secondo il Corriere della Sera, nel 1997 la Banca d’Italia lanciò un allarme che però cadde nel vuoto.
Secondo il quotidiano milanese “Fin dal 1997 una severa ispezione disposta dal governatore di Via Nazionale, Antonio Fazio, aveva segnalato gravi carenze strutturali e organizzative alla Popolare di Brescia, che già allora, prima ancora di trasformarsi in società per azioni, era nota come Bipop agli habitué della Borsa. Non solo. Il dossier di Bankitalia svelava alcune operazioni quantomeno discutibili di cui si era reso protagonista Andrea Mennillo, uno dei manager di punta di Bipop. Ma l’allarme non ebbe seguito. L’istituto bresciano continuò a crescere a ritmi da primato e Bankitalia per cinque anni non eseguì ispezioni”.
Un altro fronte caldo, dunque, riguarda il responsabile della finanza straordinaria di Bipop, Andrea Mennillo, che sarebbe coinvolto in un’inchiesta penale per associazione a delinquere e truffa in relazione al dissesto della Popolare di Napoli.

“L’unica speranza per Bipop – dice Pietro Casano, analista di Gestnord – è legata alla fusione con Banca di Roma. Dal punto di vista della valutazione, in base a come si stanno mettendo le cose (le dimissioni a raffica, la sostituzione di Dario Caselli, presidente dimissionario della Fondazione Manodori, l’attività dei comitati bresciani e reggiani ecc), il titolo secondo noi vale €1,4 (in questo momento il titolo è scambiato a €1,68).

Su questo fronte bisogna registrare anche l’incontro previsto per oggi tra il presidente di Bipop, Giacomo Franceschetti e quello di Banca di Roma, Cesare Geronzi.

“Banca di Roma non è certamente la migliore banca sul mercato – prosegue Casano – almeno secondo la nostra valutazione, ma il gruppo è solido ed è questo che serve a Bipop e ai suoi clienti. Non entro nel merito delle indiscrezioni di stampa pubblicate oggi, ma è evidente che Bankitalia avrebbe avuto tutti gli strumenti per avviare un’indagine conoscitiva”.

“L’istituto bancaroio, secondo noi – dice ancora l’analista di Gestnord – è senza dubbio Unicredito (-1,38% a €4,36) dopo l’affaire Rolo Banca (-1,12%)”.

“Nel caso di BNL (+2,44% a €2,475)e Banca MPS (-0,11% a €2,845), e sulla ormai vicina fusione tra i due istituti – conclude Casano – la nostra valutazione, stando agli attali valori di mercato, è che ci sarà un concambio 1 a 1, tenendo in considerazione che l’eventuale miglioramento della situazione argentina (dove l’istituto bancario romano è molto esposto) andrebbe a tutto vantaggio di BNL a livello di concambio”.