Le perdite di Piazza Affari a metà giornata sono molto pesanti, in forte peggioramento rispetto all’apertura e comunque ancora inferiori a quelle che si registrano nel resto d’Europa.
Nella mattinata si sono registrati scambi piuttosto consistenti: questo perché era in programma la scadenza delle opzioni su titoli
e indici.
Il mercato ha mostrato tutta la sua anima ribassista: nessun panic selling, solo molta sfiducia. La stessa che si riflette nel paese, come ha rilevato oggi l’Isae; e la stessa che viene alimentata dalla situaizone dell’industria italiana.
Questo, tanto per rimanere in casa. Ma il mercato è sensibile anche ai fattori esterni. Quali?
La brutta chiusura di Wall Street ieri; i dati trimestrali di Ericsson, negativi, e quelli di Infineon, alla fine deludenti, oggi.
Negli Usa è atteso il dato sui prezzi al consumo.
Tutti in rosso i titoli del Mib30, con un’unica eccezione: Mediobanca, sospinta verso l’alto dalle voci di rastrellamento di sue azioni.
Per il resto, il ribasso è trasversale, e interessa tutti i settori.
Vanno male i telefonici e anche Telecom Italia per la quale il numero uno, Marco Tronchetti Provera, coltiva progetti americani.
Vanno male le banche, compresa Bnl di cui oggi si svolge il consiglio di amministrazione.
In generale il mercato è attento e proteso verso le imminenti trimestrali di settore.
La prima sarà quella, il 30 luglio, di San Paolo Imi.
In forte ribasso tutto il comparto della tecnologia. Stm è il titolo che perde di più sul Mib30 seguendo la scia ribassista che si allunga su tutti i mercati: da quello americano ieri a quelli asiatici ed europei oggi.
Arretrano titoli come Eni e Enel. Sembra che le due società avranno ancora tre anni di tempo per cedere la propria quota di controllo nelle reti (vedi anche articolo)
Sul Nuovo Mercato, pesantemente colpito dal ribasso generalizzato, si fa notare Tiscali per il fatto di essere arrivata proprio sulla soglia dei €5.
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