Dal primo gennaio la produzione mondiale di petrolio dovrebbe calare di 2 milioni di barili al giorno.
Oltre al taglio deciso dall’ Opec di 1,5 milioni di barili, i paesi produttori non Opec si sono infatti impegnati a ridurre la loro produzione di altri 500mila barili.
I contatti tra il cartello petrolifero e gli altri principali produttori per coordinare una
strategia comune al fine di frenare la caduta delle quotazioni del greggio, prodotto il risultato che la Norvegia ridurra’ la propria
produzione di 150mila barili al giorno, la Russia di altri 150mila, il Messico di 100mila, l’Oman di 25mila e l’Angola di altri 22.500.
