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PETROLIO, LA SAGA DEGLI IDIOTI: GOLDMAN PASSA DA UN TARGET DI $200 A $30

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Il petrolio è sceso sotto i 45 dollari al barile, con i mercati finanaziari globali appesantiti dalla mancata approvazione del piano di emergenza da 14 miliardi di dollari per il settore auto Usa. Goldman Sachs ha inoltre previsto che il prezzo del greggio potrebbe arrivare fino a 30 dollari al barile.

Da notare che Goldman Sachs, che nella prima meta’ del 2008 era la “numero 1” al mondo nel trading di greggio (prima di trasformarsi in banca commerciale per via della crisi) a giugno aveva lanciato un target price di $200 per il barile di petrolio. Simili cambiamenti di giudizio la dicono lunga sull’inaffidabilita’ dei target price (manipolabili e manipolati) da parte di banche e finanziarie; e anche sull’accelerazione paurosa della crisi mondiale.

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Intorno alle 13,40 il futures a gennaio sul Nymex cede 3,16 dollari scambiando a 44,82 dollari al barile, mentre l’analoga scadenza sul Brent perde 3,19 dollari a 44,20 dollari. Il cattivo stato di salute dei colossi dell’auto come General Motors e Chrysler illustra la serietà del rallentamento economico mondiale, che ha colpito la domanda di greggio.

“Il brusco calo della domanda di petrolio mondiale nel quarto trimestre del 2008, con l’intensificarsi del credit crunch, ora minaccia di spingere il prezzo del petrolio sotto i 40 dollari al barile nel breve termine”, scrive Goldman Sachs in uno studio. Secondo la banca il prezzo potrebbe scendere fino a 30 dollari.

La banca americana ha anche sottolineato come un ulteriore taglio di 2 milioni di barili al giorno da parte dell’Opec – misura che potrebbe essere decisa nella riunione del 17 dicembre in Algeria – sia necessario. Anche la banca francese BNP Paribas ha tagliato le stime per il prezzo del greggio nel 2009, portandole a 53 dollari al barile contro i 75 di una precedente valutazione.