
Petrolio osservato speciale, smorzato il rally di metà mattinata quando, nell’attesa di dichiarazioni in arrivo dal G20 dall’Arabia Saudita e dalla Russia, i prezzi sono volati anche +5%. I rumor hanno sostenuto immediatamente le quotazioni del petrolio, con gli operatori che sono tornati a scommettere sulla possibilità di una cooperazione tra i due paesi, al fine di sostenere i prezzi del greggio, capitolati in due anni da $100 al barile a meno di $30 all’inizio del 2016.
Tuttavia, le aspettative si sono confermate eccessivamente ottimistiche.
Il comunicato congiunto è arrivato, ma non si parla di una intesa per congelare l’offerta di petrolio. Più che altro la Russia e l’Arabia Saudita hanno siglato un accordo per dare vita a una task force, il cui compito sarà quello di esaminare i fondamentali del mercato, raccomoandare misure e azioni congiunte per assicurare la stabilità dei prezzi.
Nel prendere la parola, il ministro saudita dell’Energia ha affermato di aver tenuto un incontro bilaterale con la Russia, e che un accordo è stato siglato al fine di incoraggiare la cooperazione anche con altri produttori di petrolio. Il ministro dell’Energia russo Alexander Novak, dal canto suo, ha ammesso che la fase di riequilibrio sui mercati del petrolio sta impiegando troppo tempo, e che un eventuale congelamento della produzione avrebbe aiutato e aiuterebbe tuttora.
Ma alla fine l’accordo siglato tra le due controparti è stato solo un impegno verso una maggiore collaborazione.
“Al momento, abbiamo a disposizione diversi strumenti”, ha detto Novak, dopo l’incontro con il suo omologo Khalid Al-Falih nel summit del G20. Ma appunto, si è trattato solo di promesse, tanto che al-Falih ha addirittura riferito alla televisione araba Al Arabiya che al momento non c’è necessità di porre un tetto alla produzione. Le quotazioni del petrolio hanno così dimezzato i guadagni delle ore precedenti.
Per ora, stando al comunicato congiunto, si sa che i due paesi hanno confermato ulteriori trattative nel corso del meeting dell’International Energy Forum, che si terrà in Algeria questo mese. Russia e Arabia Saudita coordineranno anche un gruppo bilaterale promuovendo la cooperazione sui mercati di petrolio e gas a ottobre, per poi incontrarsi di nuovo al summit dell’Opec che si terrà a Vienna, a novembre.
Così Ole Hansen, responsabile della strategia di commodities presso Saxo Bank:
“Prevedo che i prezzi torneranno a scendere, dal momento che ciò a cui abbiamo assistito è stato un tentativo di far salire le aspettative, senza poi dare nessun risultato”.
Mentre così Fereidun Fesharaki, fondatore e presidente della società di consulenza sull’energia, Facts Global Energy: “I sauditi hanno amentato la loro produzione a 10,7 milioni di barili al giorno. Loro alzano la produzione e parlano di un congelamento, e i mercati sono così stupidi che interpretano tale fatto come positivo“.
Questo il trend dei prezzi del petrolio durante la mattinata
Questo, quello di pochi minuti fa:
La volatilità dei mercati riporta tuttavia, verso le prime ore del pomeriggio, a far risalire i prezzi.