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PERICOLO INFLAZIONE, COME AFFRONTARLO CON PROFITTO

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(WSI) – Secondo quanto riferito da Lorenzo Bini Smaghi, membro esecutivo nel board della Bce, in una recente intervista all’Espresso, “i rischi di deflazione sono diminuiti e , almeno nell’immediato, non si avvertono rischi di inflazione. Bisogna tuttavia essere consapevoli che la politica espansiva dei tassi di interesse alimenta la liquidità e favorisce la ripresa dei prezzi”. Scongiurato il rischio di stagnazione e deflazione, dunque, si guarda ora con preoccupazione ad una possibile impennata dell’inflazione. Per proteggersi da un possibile deprezzamento dei tassi di interessi reali o, perché no, sfruttare l’eventuale fiammata inflattiva per aumentare la redditività di un portafoglio senza ricorrere ad asset azionari, gli investitori italiani hanno a disposizione diverse alternative.

Tra queste, in quotazione da qualche settimana sul Cert-X di EuroTLX , meritano un approfondimento due Inflation Protection certificates targati Banca IMI. Si tratta di due certificati di investimento, ossia di prodotti di derivazione bancaria costituiti da opzioni, che hanno come sottostante il Cpi Foi Ex Tobacco Unrevised, l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai o impiegati al netto dei tabacchi. Il loro funzionamento è molto semplice e può essere facilmente riassunto. Il primo certificato, con scadenza 19 marzo 2014, ( identificabile con codice isin XS0417460093 ) permette di investire sull’inflazione italiana con la protezione totale del capitale nominale a scadenza e con una partecipazione in leva ai rialzi dell’indice sottostante nella misura di 1 a 2,25. Alla scadenza, pertanto, l’emittente restituirà il capitale nominale di 1000 euro, qualora l’indice sottostante registri un valore finale inferiore al livello strike fissato a 134,7 punti, mentre in caso contrario, amplificherà con una partecipazione del 225% l’apprezzamento dell’indice inflazionistico.

Dall’emissione avvenuta lo scorso 19 marzo 2009, l’indice sottostante è passato da 134,7 punti agli attuali 135,8 punti, mettendo a segno una performance dello 0,816%. Il certificato invece, dopo aver recuperato le commissioni di distribuzione iniziali, è quotato a 1025,3 euro, in rialzo del 2,53% dai 1000 euro nominali. Per chi fosse interessato all’acquisto si deve tenere conto di uno spread denaro lettera che il market maker applica e quindi il prezzo sul Cert-X è di 1033,8 euro. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita’ e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 79 centesimi al giorno, provalo.

La seconda proposta si differenzia dalla precedente fissando uno strike a 134,5 punti e prevedendo una partecipazione up del 205%. La struttura è ugualmente in grado di garantire alla scadenza, fissata per il 23 aprile 2014, un rimborso minimo pari ai 100 euro nominali. Tale certificato, identificabile con codice isin IT0004483399, è negoziabile sul Cert-X e presenta un prezzo denaro e lettera rispettivamente di 101,85 e 102,46 euro. I due Inflation Protection di Banca IMI sono gli unici prodotti della categoria Investment Certificate creati per investire sull’inflazione italiana. L’effetto leva, in caso di un’impennata dell’inflazione, potrebbe essere pienamente sfruttato e permetterebbe ai certificati di avere performance migliori di altri prodotti quotati con il medesimo scopo, come ad esempio il BTPi o le Inflation Linked. Si tenga conto, infine, che i certificati sono soggetti al rischio emittente e per ciò che riguarda la fiscalità, prevedono una tassazione del 12,50% sul capital gain; alla stregua di un titolo azionario permettono quindi di compensare plus e minusvalenze. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita’ e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 79 centesimi al giorno, provalo.

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