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PERCHE’ NON SI PUO’ PARLARE DI UNA BOLLA DEI MERCATI EMERGENTI

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Secondo Batterymarch Financial Management, società d’investimento del gruppo Legg Mason, i mercati emergenti stanno dimostrando una eccellente capacità di tenuta economica e i livelli a cui sono valutati non sono indicativi di una bolla in formazione in questi mercati.

Ray Prasad, gestore senior del portfolio e responsabile del team di Batterymarch per i mercati emergenti, spiega che “verso la fine di una recessione e davanti alla prospettiva di una ripresa, i prezzi dei titoli azionari spesso tendono a salire. Ciò non vuol dire però che il mercato sia sopravvalutato. In effetti, a nostro avviso, i mercati emergenti attualmente sono valutati in maniera equilibrata o addirittura leggermente per difetto. Inoltre, la nostra previsione è che l’abbondante liquidità disponibile sui mercati del capitale nazionali e globale, continuerà a fornire ai mercati emergenti un buon supporto “.

“Le bolle precedenti si sono caratterizzati per valutazioni eccessive e per un rapporto prezzo /libro quintuplo. La situazione attuale è molto differente: nei mercati emergenti, il comparto azionario è valutato due volte il rapporto prezzo/libro con l’aspettativa di un tasso di crescita a due anni del 25%. Sono parametri in linea con le valutazioni storiche che includono semmai ancora un leggero sconto rispetto ai mercati avanzati”.

Il team di Batterymarch è convinto che i mercati emergenti presentino attualmente molto meno rischi che nel passato e che a livello di debito sovrano siano fondamentalmente più forti dei paesi sviluppati. Diversamente da questi ultimi, i mercati emergenti contano su bilanci fiscali migliori e su consistenti surplus dei conti correnti, mentre detengono la maggior parte delle riserve di valute estere del mondo.

Prasad fa notare che “nei mercati emergenti si assiste anche a una maggiore solidità a livello aziendale. Per tutti gli ultimi anni, i mercati emergenti hanno continuato a generare un ROE più alto a fronte di un livello d’indebitamento ben più basso di quello che si riscontra nei paesi sviluppati.

Le attuali stime per il 2010 e per gli anni successivi appaiono molto forti. Dai nostri dati rileviamo che, stando alle previsioni attuali, la crescita dell’utile per azione nei mercati emergenti per i prossimi due anni tocca il 24%. Questi elementi sono segno di una forte capacità di tenuta economica e sempre più numerose ed eccellenti opportunità di crescita economica nel lungo periodo”.

Secondo l’analisi di Batterymarch, in Cina, il processo di restrizione della politica monetaria si protrarrà per i prossimi 12-18 mesi, mentre è improbabile che le autorità alzino i tassi di interesse nel breve termine”. Inoltre, aggiunge Prasad, “questa politica monetaria rigorosa ha come obiettivo rallentare la crescita del paese senza fermarla. Dal momento che la Cina è una locomotiva dell’espansione economica anche per altri mercati emergenti, la crescita in questi ultimi perderà inevitabilmente un pò di spinta, ma questo non sarà evidente prima di altri sei-nove mesi.

Indipendentemente da questi cambiamenti, i mercati emergenti dovrebbero continuare a crescere a un ritmo molto più accelerato di quello del mondo avanzato e i prezzi delle azioni dovrebbero continuare a beneficiarne a mano a mano che si rafforzano gli utili delle imprese”.

“I mercati emergenti, conclude Prasad, “sono ben posizionati per beneficiare nel lungo termine dai volani su cui poggia questa crescita secolare, quali lo sviluppo dell’infrastruttura e il rafforzarsi della domanda locale. La correzione dell’inizio del 2010 ha fornito delle opportunità eccellenti per costruire un’esposizione verso questi mercati”.

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*Questo documento e’ stato preparato da Batterymarch Financial Management, una società affiliata interamente posseduta da Legg Mason ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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Batterymarch è una società affiliata interamente posseduta da Legg Mason specializzata nel global equità con clienti istituzionali e subadvisory in Nord America, Europa e Asia. Pioniere negli investimenti quantitativi, Batterymarch è l’unico gestore di tipo quantitativo tra le società del gruppo Legg Mason. Al 30 settembre 2009 Batterymarch ha 20,4 miliardi di dollari di asset in gestione, inclusi 5,6 miliardi di dollari in asset sui mercati emergenti.

Legg Mason, Inc., con sede negli Stati Uniti a Baltimora, è uno dei maggiori gestori patrimoniali a livello mondiale con asset in gestione per 703 miliardi di dollari (al 30 settembre 2008). Con clienti in 180 paesi, Legg Mason è il nono asset manager a livello mondiale (fonte: Pensions & Investments, maggio 2008) . Le società affiliate di investimento, interamente possedute ma indipendenti a livello operativo, operano nei mercati azionari e in quelli a reddito fisso nei principali mercati mondiali. Collettivamente offrono un vasto ventaglio di stili di gestione degli investimenti.