WSI Società Pensioni: calendario pagamenti per il mese di aprile 2022 Pensioni: calendario pagamenti per il mese di aprile 2022
di Mariangela Tessa
17 Marzo 2022 12:21
Il pagamento delle pensioni di aprile 2022 potrebbe essere l’ultimo con calendario scaglionato e anticipato per chi riscuote l’assegno in contanti presso Poste Italiane. Nulla è certo. Ma in vista della fine dell’emergenza sanitaria, prevista il il 31 marzo 2022, dal mese di maggio si dovrebbe tornare al vecchio sistema, ovvero quello che prevede il pagamento nel primo giorno bancabile del mese di riferimento.
Non solo: per recarsi presso un ufficio postale potrebbe non servire più il Green Pass. Qualche indicazione potrebbe arrivare già oggi, in seguito alla riunione del consiglio dei ministri, che dovrebbe definire le nuove regole in merito all’utilizzo del certificato verde.
Ipotesi di calendario pagamenti
L’anticipo del pagamento delle pensioni INPS, a scaglioni alfabetici distribuiti su più giorni, serve ad evitare assembramenti in periodo di pandemia. Una procedura ormai collaudata e che, nonostante il termine dello stato di emergenza, potrebbe continuare ancora.
In attesa dell’ufficialità della decisione, ecco di seguito le ipotetiche date per il ritiro della pensione di aprile 2022 alle Poste, per chi ritira il rateo mensile in contanti o lo riceve in accredito su conti postali.
- dalla A alla B a partire da venerdì 25 marzo;
- dalla C alla D a partire da sabato 26 marzo;
- dalla E alla K a partire da lunedì 28 marzo;
- dalla L alla O a partire da martedì 29 marzo;
- dalla P alla R a partire da mercoledì 30 marzo;
- dalla S alla Z a partire da giovedì 31 marzo.
Come di consueto, la data valuta degli accrediti resterebbe quella del 1° aprile 2022 e per chi riceve la pensione in banca l’accredito resta fissato, in ogni caso, al primo giorno bancabile del mese, cioè il primo aprile essendo un venerdì.
Pensioni: da aprile scatta aumento
Questo mese ci sarà un aumento per i pensionati italiani, conseguenti alla riforma fiscale. I beneficiari usufruiranno della variazione degli scaglioni di reddito e della diminuzione delle aliquote Irpef da cinque a quattro. Già il semplice adeguamento al costo della vita, ha garantito un incremento dell’1,7% degli assegni.
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