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Pechino alza riserva obbligatoria delle banche. Rialzo tassi? Manca poco

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Negli ultimi giorni, con tutto il parlare sul destino dei Piigs e sui piani per salvare l’Irlanda, la notizia è rimasta quasi in secondo piano. Ma nelle ultime ore gli investitori avevano iniziato a fare nervosamente anche un altro countdown sulle mosse ventilate dalla Cina.

Ed ecco, arrivata, la notizia: la Banca centrale cinese ha reso noto che aumenterà il coefficiente della riserva obbligatoria delle banche commerciali di 50 punti base, a partire dal prossimo 29 novembre. E’ la seconda volta, nell’arco di due settimane, che Pechino opta per tale misura.

Altre sorprese potrebbero però arrivare nelle prossime ore. Pechino ha infatti ribadito che è determinata a combattere l’inflazione, che è balzata a ottobre al record degli ultimi 25 mesi, al 4,4%. Tanto che, stando al rapporto pubblicato dal China Securities Journal, una stretta dei tassi di interesse potrebbe essere annunciata “nella giornata di oggi o comunque nei giorni vicini al 20 novembre”.
Simile la previsione di Stephen Green, economista di Standard Chartered che, intervistato da Marketwatch, afferma che esiste il 50% di possibilità che la manovra venga annunciata nel weekend. E, ancora, Green prevede che ci saranno ben altri tre rialzi dei tassi nel primo semestre del 2011.

Il rischio di una ennesima manovra di politica monetaria restrittiva sta mettendo sotto pressione la borsa cinese da un bel po’ di giorni: oggi Shanghai ha chiuso in rialzo, ma il bilancio non è così confortante, se si considera che negli ultimi cinque giorni di contrattazione l’azionario cinese ha lasciato sul terreno il 10% del suo valore.

Proprio a tal proposito, intervistato da Class Cnbc, Gian Marco Salcioli, di Citigroup, ha individuato nell’arrivo di un nuovo aumento del costo del denaro della Banca centrale della Cina il vero rischio che attanaglia anche la ripresa di Piazza Affari e dell’azionario in generale, che si spera avvenga verso la fine dell’anno.

E Wen Lijun, analista di Nanjing Securities, ha commentato poi la performance odierna dei mercati asiatici, in particolare il ribasso dell’indice Hang Seng di Hong Kong, affermando che a dominare sono stati i timori che “la Cina annuncerà una stretta sui tassi nel fine settimana. Per questo, i settori che hanno sofferto maggiormente sono stati quelli bancari e del mattone”.

L’ultima volta che la Cina ha alzato i tassi è stato a ottobre: si è trattato della prima stretta sul costo del denaro dal 2007.

Gli analisti intervistati da Bloomberg sono più cauti sulla tempistica dell’annuncio di un aumento dei tassi, ma ritengono comunque che il paese agirà con una nuova manovra entro la fine di dicembre.