La ‘Padania’ esiste eccome, ci sono “10 milioni di persone pronte a battersi” per quella terra. Il leader della Lega Umberto Bossi, conversando con i cronisti alla Camera, replica al presidente della Camera che aveva negato l’esistenza della ‘Padania’. Ci sono 10 milioni di persone disposte a battersi per la ‘Padania’ – dice Bossi – vuol dire che esiste. Non esiste come Stato, ma esiste la ‘Padania’”. Un cronista chiede a Bossi se queste polemiche facciano male al centrodestra: “Direi che non fanno bene alla salute di Fini, perché è difficile per lui prendere voti da quelle parti”. Quindi, quando gli viene chiesto se è pronto ad accogliere Fini che ha annunciato una sua maggiore presenza al Nord, Bossi replica: “Non sto ad accogliere chi spara a zero contro di noi. Si arrangerà da solo, ha le gambe e la capacità di prendere il treno”.
“Chi staccherà la spina al governo sarà la Lega. Il partito di Bossi ha un matrimonio di interessi con Berlusconi, basato sull’aspettativa di dominare il Nord. La rottura avverrà perchè l’annunciato miracolo del federalismo è impossibile”. Se ne è detto convinto il fondatore dell’Api Francesco Rutelli, parlando all’assemblea regionale del suo partito riunita a Roma.
“Si vagheggia una sorta di Shangrilà del federalismo e ci si ritrova con 13 miliardi di tagli sulle regioni che non hanno neppure il corrispettivo dei maggiori poteri che gli sono stati già conferiti”, ha sottolineato Rutelli. Sottolineando anche come “Berlusconi dice quotidianamente basta con le correnti, ma lo fa parlando ad appuntamenti organizzati dalle varie correnti del Pdl…”.
La possibile fine della maggioranza di governo, per Rutelli, è ragione per accelerare la costruzione di un nuovo polo di alternativa che si candidi a governare il Paese “”Noi nuotiamo controcorrente, la situazione del paese è difficilissima e impone una battaglia coraggiosa, per le riforme necessarie e per un nuovo polo politico. Ci ritroviamo – ha detto – con una destra populista dominata dalla Lega, da una parte, e a sinistra con un ritorno al passato. Avevamo sperato che si andasse verso un centrosinistra riformatore e una destra liberale, ma così non è stato: siamo tornati ai guelfi e i ghibellini, ci siamo ridotti a curva sud contro curva nord”.