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PARMACRACK, IL GIP CHIEDE L´ ARRESTO DI TANZI

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E’ durato circa sei ore il primo interrogatorio del patron della Parmalat Calisto Tanzi fermato ieri sera su ordine della Procura di Parma e portato nel carcere di San Vittore. L’imprenditore sarebbe stato fermato dalle forze dell’ordine dopo un incontro di circa tre quarti d’ora con Enrico Bondi e Umberto Tracanella a Milano dove era rientrato dopo un soggiorno in Portogallo e in un Paese del sud America. Intanto il gip di Milano ha firmato l’ordine di arresto, chiesto dai pubblici ministeri milanesi, con l’accusa di aggiotaggio e false comunicazioni ai revisori.

L’interrogatorio, “generico e introduttivo” lo ha definito l’avvocato Ributi, dell’imprenditore (fermato con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e falso in bilancio) è stato condotto dai pm milanesi Francesco Greco e Carlo Nocerino e i loro colleghi di Parma Antonella Ioffredi e Silvia Cavallari. I difensori del patron della Parmalat, a chi gli chiedeva dei “soldi spariti” hanno risposto: “Ci sono, eventualmente poste attive inesistenti, ma non sono soldi spariti”.

Le indagini dei pm milanesi si stanno concentrando, a quanto si è appreso, sull’aggiotaggio, mentre il reato ipotizzato di false comunicazioni sociali potrebbe essere ‘assorbito’ da quello di bancarotta fraudolenta di competenza della Procura di Parma. Si starebbe inoltre decidendo anche a quale Procura spetta indagare sul reato di truffa aggravata, mentre si rafforza l’ipotesi che per le residue accuse milanesi possa essere chiesto il giudizio immediato per alcuni degli indagati. Tanzi, secondo fonti vicine alla famiglia, starebbe preparando un memoriale su tutta la vicenda, memoriale che l’imprenditore avrebbe iniziato a scrivere durante la sua permanenza all’estero.

Intanto il legale di Calisto Tanzi, Fabio Belloni, che sostituisce l’avvocato Michele Ributti (impossibilitato a partecipare all’interrogatorio dell’imprenditore), dice che, per quel che ne sa, Tanzi “è trattato ottimamente”. “La struttura è quella che conoscete – ha detto il legale al suo arrivo a San Vittore – ma credo che gli sia stata trovata una sistemazione adeguata: per lui è un momento molto difficile”.

La famiglia è nella villa fra Parma e Langhirano dove è tornata Francesca, la figlia di Calisto, che aveva portato al padre dei generi di conforto e di prima necessità. La famiglia dell’imprenditore spera che i magistrati concedano al parton della Parmalat gli arresti domiciliari.

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