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PAR CONDICIO: L’AGCOM ANNULLA STOP AI TALK SHOW

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L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dopo stop di questa mattina da parte del Tar, ha annullato le disposizioni sulla par condicio. Lo comunica una nota della Commissione servizi e prodotti della stessa Agcom, che ne ha dato notizia alla Commissione di Vigilanza e invita la Rai a rivedere a sua volta le norme.

«In seguito alla sospensione disposta dal Tar delle disposizioni che, in conformità al regolamento della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, equiparavano i programmi di informazione a quelli d’informazione politica per le emittenti televisive private, la Commissione Servizi e Prodotti (CSP) dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella sua seduta odierna, ha annullato le disposizioni in questione», spiega l’Agcom in una nota. «Di ciò la CSP ha dato comunicazione alla Commissione parlamentare di vigilanza per le valutazioni di sua competenza, in considerazione che i principi che regolano l’informazione e la comunicazione politica nel periodo elettorale sono comuni alla concessionaria pubblica e alle televisioni private e che fino ad oggi sono state omogenee le due distinte discipline regolamentari di applicazione. La CSP ha inoltre invitato il Consiglio di amministrazione della Rai a riconsiderare le decisioni da esso assunte in materia in relazione a quanto sopra e alla luce della lettura, data dal Tar, dell’art. 2 della legge n. 28/2000 e delle sentenze della Corte Costituzionale».

Zavoli: ora si riveda stop a talk show. «Siamo alle strette e i nodi, a due settimane dalle elezioni, vanno sciolti in fretta. Voglio credere che la Rai, a questo punto, decida di rivedere la scelta di applicare nella versione più restrittiva il Regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza ripristinando i programmi di approfondimento», lo dichiara il Presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, sen. Sergio Zavoli, dopo la sentenza del Tar di sospendere il Regolamento dell’AgCom che blocca i talk-show delle televisioni commerciali nel periodo elettorale. «Ripropongo il mantenimento dei talk-show nelle reti della RAI, senza la presenza di politici nè il ricorso a temi riconducibili all’attualità politica. In concreto, l’Azienda potrebbe riconsiderare – nella sua autonomia gestionale – una soluzione che, se accolta, corrisponderebbe al più semplice, efficace e ormai ampiamente condiviso degli auspici».

Il Tar del Lazio aveva accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media per la sospensione del provvedimento, esattamente all’articolo 6 comma 2, varato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che disciplina la par condicio in vista delle elezioni regionali. Le richieste sono state discusse davanti alla III sezione ter del Tribunale amministrativo regionale, presieduta da Maria Luisa De Leoni. Ieri l’Agcom aveva rilevato nell’informazione dei tg nel periodo della campagna elettorale «un certo squilibrio» e richiamato «tutte le emittenti» a rispettare i principi del pluralismo.

Il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva di Sky e Telecom «considerato che a conclusione di una prima deliberazione – spiegano i giudici nella motivazione – propria della fase cautelare, risultano non sprovviste di profili di fondatezza del ricorso le censure dedotte avverso la delibera impugnata», nella parte in cui è prevista la normativa relativa ai talk show in periodo elettorale, che ha di fatto ha portato alla sospensione dei programmi di approfondimento. Il Tribunale ha poi fissato l’udienza di merito al 6 maggio.

I giudici amministrativi hanno invece respinto la richiesta di Federconsumatori che voleva lo stop al regolamento della commissione parlamentare di Vigilanza. Quanto poi alla parte del ricorso dei consumatori che riguardava il cda della Rai, per il Tar «non sussistono presupposti per accogliere» la richiesta di discussione.

Cda Rai convocato in seduta straordinaria per lunedì. Dopo la decisione del Tar del Lazio che di fatto mette in discussione il regolamento dell’Agcom, fotocopia di quello della Commissione di Vigilanza per la Rai, il consiglio di amministrazione di Viale Mazzini è stato convocato per lunedì prossimo. Era stato il cda infatti a decidere la sospensione dei talk show in applicazione delle regole della Vigilanza.

Sky Italia ha accolto «con grande soddisfazione la decisione del Tar del Lazio che sospende il provvedimento dell’Agcom con cui veniva esteso ai media privati il regolamento sulla par condicio predisposto per la Rai dalla commissione parlamentare di Vigilanza. Sky Italia – si legge in un comunicato – ha da subito contestato la legittimità di questo provvedimento e, come dimostra il dibattito andato in onda il 9 marzo scorso su Sky Tg 24 che ha coinvolto tutti i candidati alla presidenza della Regione Puglia, ha scelto da subito di prescindere dalle regole irragionevoli e inapplicabili previste dal regolamento della par condicio».