Società

Panic selling a Piazza Affari e in Ue. Ftse Mib perde quasi il 5%

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Continuano a metà mattinata le forti vendite su tutte le piazze finanziarie europee.

A essere penalizzati sono soprattutto i titoli finanziari sulla scia del salvataggio in Spagna della cassa di risparmio Cajasur, operazione che ha alimentato nuove tensioni e incertezze riguardo la solidità di molti bilanci pubblici nel vecchio continente.

In rosso tutti gli indici di settore, con flessione superiori al 4% per bancari, risorse di base, chimica e costruzioni.

A Milano il Ftse Mib arriva a perdere quasi il 5%, a Parigi Cac40 -3,9%, a Francoforte dax -3,2% e a Londra Ftse100 -3,2%.

A Piazza Affari tutte le blue chip sono in rosso; soffre il comparto auto con Pirelli (-6,6%), Exor (-5,1%) e Fiat (-5,1%), i finanziari con Intesa (-5,6%), Unicredit (-5,6%), Fonsai (-5%) e Mediolanum (-4,6%), gli energetici con Saipem (-5,9%) e Tenaris (-5,3%), gli editoriali con Espresso (-7,1%) e Mediaset (-3,9%), le costruzioni con Buzzi (-5,4%) e Impregilo (-5%).

Giornata decisamente negativa anche per l’euro, che ha incrementato le perdite soprattutto rispetto allo yen.

Il cross euro/yen è arrivato a scivolare di fatto ai minimi da quasi 9 anni toccando quota 109,47 rispetto a 111,35 di ieri. L’euro continua a cedere anche sul dollaro, e alle 11.40 circa il cambio è a quota 1,22 dopo aver toccato un minimo di giornata a 1,2194.

Gli operatori parlano così di una situazione di vero e proprio panic selling, che investe i mercati azionari e la valuta europea; riguardo al caso specifico di Piazza Affari, poi, i titoli finanziari soffrono anche le notizie arrivate dall’Associazione Bancaria Italiana, che in un suo rapporto ha comunicato un massiccio calo degli utili nel 2009, che è andato aggravandosi nel primo trimestre di quest’anno. Di fatto, secondo quanto ha riferito lo stesso Direttore Generale Giovanni Sabatini, il 2010 sarà un’altro anno difficile.

In generale, in tutta l’Europa, i mercati sono partiti in profondo rosso, seguendo la scia negativa disegnata prima da Wall Street e poi dai listini asiatici, in primis da Tokyo, che è scivolata sotto la soglia dei 9.500 punti per la prima volta in sei mesi.

Ad alimentare ancora di più le paure degli investitori sono poi i piani di austerity di Germania e Gran Bretagna, che ieri hanno tenuto banco dopo quelli che nei giorni scorsi avevano visto come protagonisti Grecia, Portogallo e Spagna.

Da segnalare, infine, che il sell off scatenato dall’effetto euro è provocato anche da quelle notizie che confermano come i fondi hedge continuino ad attaccare la moneta unica: alcuni di loro, tra cui Hayman Advisers e Matrix Group, prevedono addirittura un aggravamento della crisi del debito sovrano, nonostante il piano di salvataggio messo a punto dall’Unione Europea e dalla BCE, per un valore di un trilione di dollari.