Ottimo avvio di sessione per le principali piazze del Vecchio Continente, irrobustite dalla trimestrale di Intel. Il gigante dei chip ha infatti annunciato ieri sera a Wall Street terminata utili in forte crescita e sopra le attese e un certo ottimismo per il futuro, dando immediatamente sprint all’Asia e al comparto tecnologico, soprattutto nipponico.
Tra i semiconduttori occhi puntati anche sull’olandese ASML Holding, che stamane ha annunciato un ritorno all’utile e un balzo dei ricavi, e in generale su tutti i titoli tecnologici, attesi in rialzo in scia ad Intel.
Sulle prime battute Francoforte avanza dello 0,58% a 6267 punti, stessa variazione percentuale di Londra che si porta a quota 5793. Molto bene Parigi con un incremento dello 0,63% a 4057, Amsterdam +0,73% a 357, e Madrid a 11538 punti con una plusvalenza dello 0,67%. Bruxelles si accontenta invece di un +0,21% a 2714 punti.
Tra gli indici milanesi, il FTSE All Share avvia la giornata con un progresso dello 0,56% a 23.837 punti mentre il FTSE Mib avanza dello 0,60% a 23.332. Segno più anche per il FTSE Mid Cap con un +0,27% ed il FTSE Star +0,42%. Nel paniere principale si osservano solo frecce verdi, eccezion fatta per Tenaris che lima lo 0,19%.
Brilla Stm, spinta dai conti entusiasmanti di Intel e Asml.
Ben intonata Unicredit, dopo l’approvazione del progetto di banca unica da parte del cda con Gabriele Piccini, attuale responsabile del retail in Italia, nominato “country chairman” per l’Italia.
Ferma ai box la Fiat, dopo che il Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha detto di aver ricevuto 21 manifestazioni d’interesse per Termini Imerese. Intanto il Lingotto ha detto di essersi posto come obiettivo la vendita nel 2010 di 40 mila nuove Giulietta per salire poi a 100 mila l’anno seguente.
Sul listino principale scivola in pre-apertura Beni Stabili, dopo aver deciso di collocare oggi azioni proprie pari al 7,04% del capitale sociale. Il Cda di ieri ha deliberato l’emissione di un prestito obbligazionario equity linked con durata massima di cinque anni, da collocare in una o più tranche.
Scarna l’agenda macroeconomica europea, ma ricca quella statunitense: in arrivo nel pomeriggio prezzi al consumo, vendite al dettaglio, scorte dell’industria e del petrolio.
C’è attesa anche per il Beige Book e per il rapporto mensile sul mercato del petrolio da parte dell’Opec.
Intanto l’euro recupera terreno su biglietto verde grazie soprattutto al dato non troppo entusiasmante sulla bilancia commerciale a stelle e strisce e al buon successo dal fronte richieste riscontrato dall’asta di titoli di Stato della Grecia di ieri. Il petrolio, in attesa degli stock Usa e del rapporto dell’Opec viaggia invece in leggero rialzo a 84,28 dollari al barile