di Kurt Schappelwein (Raiffeisen) 

Impatto della crisi in Ucraina sulle prospettive per il 2022

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Considerato lo scenario odierno a seguito della crisi in Ucraina, è chiaro che dobbiamo tagliare le nostre previsioni di crescita economica e alzare quelle sull’inflazione. Tuttavia ci troviamo davanti a due interrogativi cruciali: in che misura e in che modo i mercati subiranno l’impatto della guerra?

Quanto al primo interrogativo: la ricaduta finale di questi eventi è ancora molto incerta. Finora, le stime di crescita sono rimaste sorprendentemente stabili, ma questo potrebbe dipendere dalla riluttanza di molti economisti ad aggiornare subito le loro previsioni, dato l’elevato livello di incertezza. E l’ultimo rapporto sul mercato del lavoro statunitense indica che almeno l’economia statunitense è ancora in piena attività. Qualsiasi taglio sarà comunque più profondo in Europa.

Venendo ai mercati: nell’ambiente di mercato successivo alla crisi finanziaria globale siamo stati abituati all’intervento delle banche centrali in caso di stress sul mercato. Le banche centrali hanno iniettato liquidità nel mercato in ogni modo possibile e presto si sono riprese. Le banche centrali sono state in grado di farlo grazie ai tassi d’inflazione relativamente bassi. Ora la situazione è diversa in quanto l’inflazione è elevata e potrebbe essere spinta ancora di più dall’aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime. Così potremmo ritrovarci in uno scenario di minore crescita e comunque senza politiche monetarie accomodanti.


Questo non è uno scenario particolarmente positivo per i mercati azionari.
 D’altra parte dobbiamo tenere in considerazione che negli Stati Uniti sono già previsti circa sei rialzi dei tassi d’interesse. Quindi la Fed potrebbe avere la possibilità di fare un po’ meno, sostenendo così i mercati e potendo ancora affermare di combattere l’inflazione. E questo potrebbe essere uno scenario migliore per i mercati.

In ogni caso, il brevissimo termine porterà più volatilità sui mercati che si trovano tra speranza e disperazione. E tutto il 2022 sarà molto più difficile del previsto all’inizio dell’anno.