ROMA (WSI) – Era da 13 anni che i bancari non scioperavano. Motivo, il mancato rinnovo del contratto di categoria, le cui trattative sono ferme da luglio. Sono circa 30omila i lavoratori degli istituti bancari associati all’Abi che oggi incroceranno le braccia “contro la disdetta unilaterale e anticipata dei contratti nazionali, per il mantenimento del fondo di solidarietà, contro le minacce di nuovi tagli a occupazione e retribuzioni”. I sindacati hanno organizzato per oggi un corteo a Ravenna, città del presidente Abi Giovanni Patuelli (numero uno della locale Cassa di Risparmio) e manifestazioni a Roma, Genova, Padova e Milano. Oggi sarà quindi una giornata con possibili disagi per la clientela.
L’agitazione è stata indetta dopo che il 16 settembre l’Abi ha disdettato unilateralmente il contratto collettivo nazionale siglato a gennaio 2012. Un contratto che per l’Abi non è ormai più sostenibile a causa del peggioramento dello scenario economico. Per i sindacati invece il settore e i suoi lavoratori meritano più attenzione anche da parte del Governo, alla luce del consistente bonus fiscale per gli istituti di credito previsto dalla Legge di Stabilità. Per le 8 sigle sindacali (Dircredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub, Ugl Credito, Uilca e Unità Sindacale Falcri Silcea) il costo del lavoro è invece calato sotto la media dei concorrenti europei. Per le banche, gli oneri, inclusa la previdenza integrativa, non sono più sostenibili da conti economici zavorrati dal peso delle sofferenze.
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ROMA (WSI) – Se in questi giorni siete passati dalla vostra filiale bancaria di sicuro avrete letto in vetrina che giovedì prossimo, 31 ottobre del 2013, i servizi allo sportello potrebbero non essere garantiti a causa dello sciopero generale nazionale del comparto. Ebbene sì, nell’Italia ancora piegata dalla lunga crisi economica anche i dipendenti del settore bancario fanno sciopero.
Secondo Fabio Verelli, segretario generale dell’Ugl Credito, le decisioni recentemente prese dall’Abi, Associazione bancaria italiana, mirano in tutto e per tutto ad uno stravolgimento del comparto per quel che riguarda l’assetto normativo.
E’ probabile, tra l’altro, che senza un raggiungimento dell’intesa sul contratto di lavoro dei dipendenti bancari quello di giovedì prossimo sarà solo il primo di una lunga serie di scioperi che, in barba al mito del posto fisso presso gli istituti di credito, desterebbero in ogni caso non poco clamore. Ma cosa cambierà giovedì prossimo per i clienti?
Ebbene, chi opera solo online dello sciopero neanche se ne accorgerà mentre chi in questi giorni deve fare operazioni di cassa in filiale farebbe bene ad anticiparle o a posticiparle rispetto a giovedì prossimo. Per il resto le banche resteranno aperte e funzionanti a partire dagli sportelli Atm compresi anche quelli evoluti che permettono di versare contanti ed assegni.
Nessun disagio, inoltre, anche per i servizi di home banking dai quali anche giovedì prossimo sarà possibile consultare il saldo del conto corrente, comprare e vendere titoli ed effettuare ogni altra operazione online per cui il cliente ha ottenuto l’abilitazione.