Società

OCCHIO
ALLA VALUTA
AMERICANA

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*Antonio Cesarano e’ il Responsabile Desk Market Research di MPS Finance. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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(WSI) – Il deficit commerciale Usa di dicembre ($56,4 Mld) ha rispettato in buona
parte le attese degli analisti, registrando un ridimensionamento rispetto al dato di
novembre (a sua volta rivisto da -60,3 a -59,3).

I due driver principali sono stati il calo del prezzo del greggio a
dicembre e la revisione delle importazioni canadesi dagli Usa di novembre
per circa $1 Mld. Il 2004 si è pertanto chiuso con un deficit commerciale record di $617,7 Mld, un valore superiore del 24% rispetto al 2003. Il deficit verso la Cina è
arrivato al nuovo record di $162Mld.

Le importazioni sono state pressoché ferme rispetto a novembre. La scadenza
degli incentivi agli investimenti consegnati entro il mese di dicembre
scorso aveva comportato un incremento mensile dell’1,7% delle consegne di
beni durevoli al netto dei trasporti. Il riflesso sul dato della bilancia
commerciale è stato evidente, con un recupero delle importazioni dei beni
capitali pari a 2,1% m/m.

Il calo del prezzo del greggio ha però comportato un ridimensionamento delle importazioni in valore di petrolio (-9,3%) che ha più che bilanciato
il recupero prima citato.

In sintesi, non vi sono elementi molto difformi contenuti nel dato odierno
rispetto a quanto era lecito immaginare in base alle informazioni
disponibili.

Per il 2005 il tema del deficit commerciale, insieme a quello di bilancio,
rimarrà ancora un fattore di riferimento per l’evoluzione del dollaro. La
recente fase di apprezzamento del biglietto verde si ricollega al citato
spostamento del focus sul differenziale dei tassi, a sua volta alimentato
dalle controverse ipotesi sull’atteggiamento futuro in tema di politica
monetaria della Fed.

Su questo argomento il mese di febbraio offrirà
notevoli spunti e la fase di recupero potrebbe alla fine estendersi
complessivamente all’ìntero mese in corso.

Da un punto di vista grafico rileviamo che la soglia di 1,27 rappresenta
esattamente il 50% del ritracciamento dell’intero movimento
dell’Euro/Dollaro intervenuto nel 2004. Di conseguenza l’area 1,25-1,27
risulta essere piuttosto rilevante per il cross in esame, tenuto conto anche
della potenziale ripresa dell’ipotesi di accelerazione del processo di
rialzi dei tassi da parte della Fed.

I dati sui sussidi settimanali per la disoccupazione pubblicati giovedi’ 10 febbraio(ai
minimi degli ultimi 4 anni), rappresentano la base di discussione
sull’evoluzione anche del mercato del lavoro, che diventerà preminente nella
seconda parte di febbraio.

Il prossimo appuntamento di rilievo in ottica forex è rappresentato dalla
rilevazione degli acquisti netti di asset Usa da parte di investitori
esteri nel mese di dicembre, in pubblicazione il prossimo martedì.