Obbligazioni, quali beneficiano dall’aumento dei tassi di interesse
di Olivier Debat (UBP)
Il dibattito sull’inflazione si fa ogni giorno più caldo. Durante la stagione degli utili, molte aziende hanno segnalato un aumento dei costi di fornitura. In aprile, l’ultimo dato del CPI statunitense – un indicatore dell’inflazione negli Stati Uniti – è salito ai massimi dal 2009, superando le attese degli analisti. Nel frattempo, la Federal Reserve ha ribadito che l’aumento dell’inflazione dovrebbe essere solo temporaneo.
L’inflazione, del resto, porta con sé sia rischi che opportunità. L’accelerazione dell’inflazione sottolinea solitamente una forte ripresa globale e quindi è un fattore positivo per i prodotti a spread o a reddito. Come ulteriore incentivo a tale contesto favorevole per il credito, i tassi di default dovrebbero scendere bruscamente a circa il 2% per quest’anno e per il prossimo.
Tuttavia, l’accelerazione dell’inflazione potrebbe spingere gli investitori a posizionarsi su tassi di interesse a lungo termine più alti. Il rialzo dei tassi è stato dannoso per gli asset del reddito fisso con duration dei tassi. Per esempio, il mercato dei Treasury USA con scadenze oltre i 10 anni ha perso quasi l’11% da inizio anno. Alla fine, la Federal Reserve finirà per aumentare i tassi a breve termine per evitare un surriscaldamento eccessivo dell’economia statunitense.
Obbligazioni, i settori che beneficiano dell’aumento dei tassi
Passando in rassegna i vari segmenti del reddito fisso che dovrebbero beneficiare di un contesto di tassi d’interesse più elevati, osserviamo che le obbligazioni a tasso variabile non sono influenzate dall’aumento dei rendimenti del Treasury a tasso variabile e beneficeranno anzi dell’aumento dei tassi a breve termine da parte della Federal Reserve.
La cedola pagata da un’obbligazione a tasso variabile aumenta quando crescono i tassi a breve termine: questo meccanismo migliora le attese degli investitori sui rendimenti.
Per quanto riguarda invece il debito Additional Tier 1, i tassi più alti e le curve più ripide sono fattori positivi per la redditività delle banche, fattori che si inseriscono in un contesto già positivo per il settore: i fondamentali dell’industria bancaria sono solidi, come dimostrano i dati significativi sugli utili del primo trimestre del 2021.
Guardando all’high yield a breve termine, va notato come le obbligazioni high yield abbiano subito l’impatto negativo del movimento al rialzo dei tassi, con un calo della performance dell’1,4% da inizio anno.
Posizionarsi con un’esposizione più corta ai tassi d’interesse rappresenta la soluzione migliore contro i rischi di inflazione e dei tassi più elevati per il segmento high yield.
Le strategie absolute return, infine, sono portafogli adatti a tutte le stagioni, in grado di implementare strategie a reddito fisso che contribuiscono positivamente alla performance in un contesto inflazionistico: per esempio, tassi d’interesse brevi, posizioni lunghe di break-even e lunghe di steepening.