Società

Obama arruola Marchionne in spot anti Romney

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Stampa – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

New York – Barack Obama “arruola” Sergio Marchionne come una sorta di testimonial in un video elettorale per dimostrare le bugie di Mitt Romney.

A pochi giorni dal voto, lo staff del presidente diffonde uno spot dal titolo “Romney Style: How to Destroy Your Campaign’s Credibility in Five Easy Steps”, cioè come Romney si è rovinato la reputazione con cinque errori banali. Uno di questi è appunto aver spacciato come vera la notizia che il gruppo Fiat-Chrysler, a cui fa capo il marchio Jeep, aveva deciso di spostare la produzione delle famose fuoristrada dall’americanissima Toledo (Ohio) alla lontana Cina.

Tutto falso, tanto che lo stesso Marchionne il giorno successivo ha inviato una mail ai dipendenti del gruppo per chiarire che la Jeep resta in Usa, scrivendo esplicitamente che «non sarà mai trasferita in Cina e insinuare qualcosa di diverso è sbagliato».

Le immagini usate nello spot sono tratte da un servizio della Nbc riguardante l’intera vicenda.

Copyright © La Stampa. All rights reserved

Intanto è “uro botta e risposta su Twitter tra il miliardario americano Donald Trump e il vicepresidente del Dipartimento design di Chrysler, Ralph Gilles.

Sulla scia di quanto dichiarato dal candidato repubblicano Mitt Romney nei giorni scorsi, Trump ha infatti rilanciato l’accusa all’azienda americana, in mano alla Fiat, di voler trasferire la produzione della Jeep in Cina. “”Dici solo balle (la versione inglese è ‘you are full of shit)”, ha scritto sul social media Gilles, rispondendo a un tweet di Trump, secondo cui “Obama è un negoziatore terribile, ha salvato Chrysler e ora Chrysler vuole trasferire tutta la produzione di Jeep in Cina e lo farà”. La risposta sopra le righe di Gilles è subito diventata virale sui social media, con oltre 2.000 commenti. Il responsabile Chrysler è quindi intervenuto di nuovo, scusandosi per il linguaggio adottato, ma sottolineando anche che “le bugie sono solo questo, bugie”. Quindi ha ringraziato per il sostegno ricevuto in rete.” (TMNEWS)