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Nuovo alert sui conti pubblici: adesso le “bad bank” mettono a rischio la Germania

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro forti ribassi dei tassi di mercato sul tratto lungo della curva con il decennale tedesco che ha toccato un nuovo minimo storico al 2,40%. Nuovo minimo anche per quello francese. Appiattimento della pendenza di curva con lo spread 2-10 anni governativo calato a 174 da 183pb. Gli spread sui titoli periferici vs Germania si sono allargati.

In aumento anche il costo della protezione del debito dei periferici, indicato dal prezzo dei Cds. In tale scenario si è avuto anche un forte ribasso delle borse mondiali, con gli indici europei guidati al ribasso da bancari, materie prime, tecnologici ed auto. Nel proprio report trimestrale sull’inflazione, la BoE ha tagliato le stime sul Pil ed inflazione. Il Cpi dovrebbe restare sopra il 2% il prossimo anno per poi calare nei due successivi.

Il Pil dovrebbe raggiungere una crescita annuale media del 3% nel medio termine anziché del 3,6% previsto a maggio. Ieri il parlamento slovacco, ha votato a favore della partecipazione al fondo di stabilizzazione finanziaria da 440Mld€, respingendo invece la partecipazione al prestito alla Grecia. La quota slovacca sarebbe stata in questo caso di 816Mln€. L’UE ha comunicato che la decisione slovacca non precluderà alla Grecia l’ottenimento del prestito.

Secondo quanto riportato dal settimanale tedesco Die Zeit, Eurostat avrebbe richiesto alla Germania di includere nel conteggio del debito pubblico anche le quote pubbliche detenute nelle cosiddette bad bank. Attualmente vi sarebbe solo la quota di 54Mld€ per la bad bank di WestLB. Secondo la stessa fonte, l’inclusione anche della quota della costituenda bad bank di Hypo Real Estate, potrebbe portare il debito pubblico tedesco al 90% del Pil.

Sul fronte macro oggi è attesa la produzione industriale di giugno relativa all’intera area che potrebbe risultare inferiore alle stime a causa del deludente dato tedesco annunciato la settimana scorsa.

Negli Usa tassi di mercato in calo in una giornata di forti perdite sui mercati azionari causati in buona misura dal timore di forte rallentamento della crescita dopo la revisione al ribasso delle prospettive macro delineate dalla Fed. Lo scenario di rallentamento globale è stato supportato dalla contestuale revisione al ribasso dell’outlook della BoE oltre che dai dati macro cinesi e giapponesi al di sotto delle attese.

Tali indicazioni sono state confermate anche dalle prospettive delineate da Cisco in sede di presentazione dei dati trimestrali. Inoltre a giugno si è registrato un sensibile incremento del deficit commerciale che in termini nominali è arrivato a circa 50Mld$, il livello massimo dall’ottobre del 2008, in seguito ad un marcato calo delle esportazioni a causa del forte recupero del dollaro.

Rimane pertanto aperta la possibilità per una marcata revisione al ribasso delle stime di crescita del Pil del secondo trimestre, stimato in chiave preliminare al 2,4% annualizzato. Intanto la Fed ha reso noto che entro metà settembre reinvestirà circa 18Mld$ in Treasury di titoli in scadenza aventi come sottostanti mutui.

Valute: i timori di forti ripercussioni negative sulla crescita hanno contribuito a ripristinare un clima di flight to quality, comportando pertanto acquisti di dollari, in corrispondenza anche di posizioni nette speculative ormai sostanzialmente neutrali sul fronte del cross EurUsd. Nel breve i due principali supporti si collocano a 1,2870 e 1,2785. Ieri sono proseguiti gli acquisti sullo yen in un contesto caratterizzato da turbolenze sui mercati.

Verso dollaro il cross è sceso temporaneamente ai minimi da 15 anni, spingendosi fino a 84,74, oggi nuovo livello di supporto. Questa mattina il cross è tornato sopra soglia 85 sulle voci riportate da Reuters che la BoJ abbia effettuato una verifica del cambio con le banche. Gli attuali livelli potrebbero essere ancora troppo elevati per un intervento sui mercati da parte delle autorità giapponesi, che potrebbero eventualmente effettuarlo su livelli più vicini al minimo storico di 80.

Alle 10.30 è prevista una conferenza stampa straordinaria del ministro delle finanze Noda. E’ dal marzo 2004 che il Giappone non interviene sui mercati. Yen in apprezzamento anche verso euro. Supporti odierni a 110 e 109,25. yuan in deprezzamento vs dollaro.

Materie Prime: giornata negativa per le commodity ad eccezione di alcune materie prime agricole e del bestiame. I ribassi più marcati all’interno del GSCI hanno interessato gli energetici ed i metalli industriali. Contrastati i preziosi. Performance peggiori della giornata per benzina (-4,2%), piombo (-2,9%) e greggio Wti (-2,8%) sceso sotto gli 80$/barile.

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