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NUOVE PROVE SU PRICE FIXING DI CHRISTIE’S, SOTHEBY

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Il Wall Street Journal ha riportato che circolerebbe una bozza di causa contro due delle maggiori case d’aste che proverebbe l’esistenza di documenti compromettenti.

Secondo questi documenti, Christie’s e Sotheby’s (BID) avrebbero fatto in modo di fissare i prezzi delle commissioni.

Christopehr Burge, un alto dirigente di Christie’s International, durante una telefonata a Herbert Black, un collezionista d’arte di Montreal, avrebbe ammesso la collaborazione di Christie’s con le autorita’ federali antitrust, e l’esistenza di documenti, consegnati agli investigatori, che provassero la condotta delle gestioni precedenti e l’intenzione di truccare le commissioni da parte di Christie’s e Sotheby’s.

Herbert Black e’ stato uno dei primi clienti a far causa alle due case d’asta alla fine di gennaio ed ora ha intenzione di continuare con queste prove.

Sebbene Burge, chairman di Christie’s America e uno dei piu’ noti battitori, abbia ammesso la telefonata a Burge, nega di aver parlato di documenti o prove contro la societa’.

Fonti vicine agli investigatori hanno pero’ confermato che le autorita’ siano state aiutate da informazioni fornite da Christopher Davidge, Ceo di Christie’s dimessosi a fine anno.

Sotheby’s (BID) viene trattata a 20 dollari, in aumento dell’1,27%.