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Nuova controffensiva russa: addio ai petrodollari

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MOSCA (WSI) – La Russia passa alla controffensiva per rispondere alle sanzioni economiche occidentali e al tracollo del prezzo del petrolio, che hanno creato le basi per la peggiore crisi valutaria in 17 anni.

Per ravvivare un’economia che rischia di contrarsi di anche il -4,5% nel 2015, Mosca venderà parte delle riserve in valuta straniera per convertirle in rubli.

Si parla di 88 miliardi di dollari di fondi di riserva messi in vendita, che verranno usati per comprare rubli, moneta che ha visto il suo valore dimezzato da metà giugno, periodo in cui è iniziata anche la fase ribassista del greggio.

“Insieme alla banca centrale, stiamo vendendo una parte delle nostre riserve in moneta staniera”, ha detto il ministro delle Finanze Anton Siluanov. Parlando a Mosca ha detto che “otterremo rubli e li collocheremo in conti di deposito bancari, dando liquidità” a un’economia che ne ha disperato bisogno.

Per l’economia russa, la decima al mondo nel 2014 secondo il Centro di Ricerca per gli Affari e l’Economia (CEBR), si prospetta la peggiore performance dal 2009.

Il rischio è che usare le riserve per contrastare la svalutazione del rublo potrebbe peggiorare la percezione che gli investitori hanno della divisa russa.

Il ministro russo dell’Economia Alexei Ulyukayev ha detto c’è un rischio “abbastanza alto” che il rating sul credito del paese venga tagliato sotto il livello di ‘investment grade’. Sarebbe la prima volta in dieci anni.

“È una conferma del desiderio di presentarsi uniti nel fronte contro gli eventi che si stanno verificando nel mercato valutario”, osserva in una mail inviata a Bloomberg Ivan Tchakarov, chief economist di Citigroup.

(DaC)