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Nucleare: chiarirsi le idee sul referendum. I vostri commenti

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Roma – Oltre 47 milioni e 300 mila elettori, di cui 22.734.855 maschi e 24.623.023 femmine, in 61.601 sezioni: tanti sono gli elettori italiani chiamati alle urne per il referendum di domenica e lunedì prossimi, 12 e 13 giugno. Si voterà domenica dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì dalle ore 7 alle ore 15. All’estero il corpo elettorale interessato alle consultazioni referendarie è di 3.236.990 elettori. Affinché il referendum sia valido, deve andare alle urne il 50% più uno degli aventi diritti al voto.

Sono quattro i referendum popolari. Il primo, su cui si voterà su una scheda di colore rosso, riguarda le ‘Modalità e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica’. Il quesito prevede l’ abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati.

Il secondo referendum, su scheda di colore giallo, riguarda la ‘Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investitò. Il quesito propone l’abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore.

Il referendum n.3, su scheda di colore grigio, propone l’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.

Il quesito numero 4, con scheda di colore verde, propone l’abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale, come risulta a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale. Ciascun elettore ha diritto di esprimere il voto, con la matita copiativa, tracciando un segno sul riquadro corrispondente alla risposta da lui prescelta (“SI” o “NO”). Votando ‘SI’, il cittadino esprime la volontà di abrogare le norme sottoposte a referendum; votando ‘NO’ esprime la volontà di mantenere in vigore le norme sottoposte a referendum. E’ possibile ritirare, e quindi votare, anche solamente la scheda per uno o per alcuni dei quesiti referendari. Gli elettori residenti in Italia, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire un documento di riconoscimento e la tessera elettorale personale. Chi avesse smarrito la propria tessera elettorale personale, potrà chiederne un duplicato agli uffici comunali nei cinque giorni antecedenti quello di inizio della votazione (cioè da domani, martedì 7 giugno sino a sabato 11 giugno) dalle ore 9 alle ore 19 nonché nei giorni della votazione per tutta la durata delle operazioni di voto. Tutti i risultati elettorali e i dati relativi all’affluenza alle urne saranno consultabili in tempo reale sul sito: www.interno.it. Così come è avvenuto per le ultime elezioni amministrative, anche per le prossime consultazioni referendarie ai cittadini che vorranno andare a votare utilizzando l’aereo all’interno del territorio nazionale sarà rimborsato il 40% del biglietto di andata e ritorno. L’importo massimo rimborsabile non può superare le 40 euro per il viaggio di andata e ritorno per ogni elettoreIl 12 e 13 giugno gli italiani voteranno anche il terzo quesito referendario sul nucleare. Lo ha deciso l’ufficio elettorale presso la Corte di Cassazione, presieduto da Antonino Elefante, che ha accolto un’istanza presentata dal Pd e Idv che chiedeva di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel decreto Omnibus.

Di conseguenza la richiesta di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare. Gli italiani voteranno si’ o no sull’abrogazione delle nuove norme contenute nel decreto legge omnibus, convertito in legge dal Parlamento, in particolare i commi 1 e 8 dell’articolo 5.

Secondo la Cassazione le modifiche apportate dal governo alle norme sul nucleare non precludono la celebrazione della consultazione popolare, confermando, quindi, che i cittadini potranno esprimersi anche sul quesito depositato a suo tempo dall’Idv, che resta in campo assieme agli altri tre, due sull’acqua e uno sul legittimo impedimento di premier e ministri a partecipare alle udienze.

La seduta del collegio della Corte di Cassazione era iniziata alle 10 circa. In Cassazione è giunto anche Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, uno dei promotori del quesito referendario. In particolare la decisione si è resa necessaria a seguito del decreto Omnibus, pubblicato in Gazzetta Ufficiale sabato scorso, che contiene norme sulla moratoria nucleare.

Il quesito completo recitera’: “Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del d.l. 31/03/2011 n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?”. Questo il testo del nuovo quesito referendario sul nucleare secondo l’ordinanza approvata stamane, a maggioranza, dall’Ufficio per il referendum presso la Corte di Cassazione. Titolo del quesito e’ “Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare”.

L’ordinanza – spiega la Cassazione – dispone “il trasferimento della richiesta di abrogazione referendaria circa le disposizioni gia’ individuate come ‘Norme in materia di nuove centrali per la produzione di energia elettrica nucleare’ sulle disposizioni di cui all’articolo 5 comma 1 e 8 d.l. 31/03/2011 n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n. 75”.