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Normativa hedge funds al vaglio dell’Ue

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva ed in particolare sul tratto a medio e lungo termine portando lo spread sul 2-10 anni a 155 pb da 149pb. Si restringono invece i differenziali dei titoli periferici, mentre sul monetario sale il tasso Euribor tre mesi e l’Eonia swap di pari scadenza.

Trichet durante un’intervista ha negato l’ipotesi del presidente della Bundesbank Weber circa l’eliminazione graduale del piano di acquisto di bond, riferendo che quella di Weber non è la posizione del Consiglio Bce. I ministri delle Finanze Ue si incontreranno oggi per discutere della proposta della Commissione europea in merito alla riforma del patto di stabilità e crescita ed in particolare alle sanzioni nei confronti dei paesi che non rispettano i limiti di deficit e debito.

L’altro tema che sarà affrontato riguarda la normativa degli hedge funds. In merito al forte apprezzamento dell’euro degli ultimi giorni, Nowotny ha dichiarato che la Bce non ha né un target obiettivo né alcuna intenzione di intervenire. Sul piano di acquisto di bond ha dichiarato che non è permanente, ma deve continuare per il tempo necessario a sostenere i mercati.

Negli Usa tassi di mercato decennali in rialzo a fronte di chiusura in lieve rialzo dell’indice S&P500 e di un rialzo superiore all’1% dell’indice Nasdaq. L’attenzione lo scorso venerdì era interamente focalizzata sul discorso di Bernanke che ha confermato l’apertura verso l’ipotesi di nuove misure di stimolo, sottolineando come il rischio deflattivo si posizioni su un livello superiore a quanto desiderabile.

Alla luce dell’efficacia del primo round di easing quantitativo (QE1) , Bernanke ha pertanto sostenuto la potenziale efficacia di una seconda manovra di tal tipo, accompagnata eventualmente anche dal cambio di tenore del comunicato successivo ai meeting di politica monetaria, in modo da far percepire l’intenzione di mantenere i tassi fermi per un periodo superiore alle attese di mercato.

Le parole di Bernanke pertanto confermano la possibilità di manovre aggiuntive Fed già nel prossimo incontro del 3 novembre. Tali manovre, per la parte inerente i Treasury, potrebbero riguardare soprattutto il comparto decennale. Bernanke infatti ha citato a tal proposito i risultati contenuti in un paper pubblicato dalla stessa Fed che segnala un impatto significativo del primo round di quantitative easing proprio sul comparto 10-15 anni.

Gli operatori dal canto loro si sono già posizionati in tal senso, a giudicare dall’andamento del differenziale 10-30 Treasury che ha raggiunto il record storico di circa 140pb. Il rialzo dei tassi decennali successivo al discorso di Bernanke potrebbe ricollegarsi ad un atteggiamento degli operato mirato a prese di profitto mano a mano che si avvicina la data dell’effettiva implementazione del QE2.

Valute: dollaro in marcato apprezzamento verso euro. Per quanto possa sembrare paradossale, tale andamento si è verificato dopo la conferma di Bernanke della disponibilità verso ulteriori misure. Si tratta di un atteggiamento che gli operatori sintetizzano con il cosiddetto “sell on news”, ossia prese di profitto all’avvicinarsi dell’effettiva implementazione di un evento atteso.

Sul fronte valutario la settimana sarà caratterizzata dall’importante incontro dei ministri finanziari del G-20 del 22-23 ottobre, in vista del vertice a livello dei premier del prossimo 10-11 novembre.

Nel frattempo gli Usa hanno rinviato la pubblicazione del report semestrale sulle valute a dopo il citato G-20, prendendo formalmente atto dei progressi implementati dalla Cina.

Yen in lieve apprezzamento durante la notte sulla scia del calo delle principali borse asiatiche. Verso dollaro il cross resta in prossimità dei minimi dal 1995 a quota 81. Il primo supporto continua a collocarsi a 80,90, ma l’area più importante è quella in prossimità di 80.

Verso euro il cross è sceso durante la notte fino ad area 112,50. Il supporto principale si colloca in area 110, resistenza a 115. Nuovo record per lo yuan cinese vs dollaro, con il cross sceso fino a 6,64.

Materie Prime: chiusura di settimana negativa per le principali commodity a causa del marcato apprezzamento del dollaro. Debole il settore energetico, trainato al ribasso dal gas naturale (-3,3%), con il greggio Wti che si è riportato in mattinata in prossimità degli 80 $/b. Misti i metalli industriali.

Lieve calo per i preziosi, con l’oro che continua a mantenersi sopra i 1350 $/oncia. Tra gli agricoli, da segnalare il forte ribasso del cotone (-4,3%), dopo che le quotazioni, in settimana, erano salite sui massimi storici. In controtendenza il settore del bestiame, guidato dai vitelli (+2,2%).

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