Economia

No TAV? No a vantaggi per 400 milioni e a 5 anni di fondi Ue

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Non si placa la polemica intorno all’analisi costi-benefici sulla TAV che boccia nettamente la realizzazione dell’opera.

Il professore Pierluigi Coppola, l’unico membro della commissione di esperti incaricata dal Ministrero delle Infrastrutture di redigere l’analisi e guidata da Marco Ponti, in disaccordo con il documento, ha consegnato al ministro Toninelli la sua relazione con ulteriori elementi di valutazione sulla Tav.

In sei pagine il professore spiega che realizzare la Torino-Lione non avrebbe un costo negativo compreso tra i 7 e 8 miliardi di euro ma al contrario porterebbe benefici per 40 milioni di euro, addirittura 500 se la Ue porti il cofinanziamento dal 40 al 50 per cento. Intervenendo a Radio InBlu oggi il ministro Toninelli respinge l’analisi di Coppola:

Sono molto favorevole al dibattito ma l’analisi costi-benefici ufficiale sulla Tav “è una sola” (…)  Pierluigi Coppola ha dato un piccolo contributo di un ingegnere che dice la sua.

Italia rischia 5 anni senza fondi europei

Nel frattempo l’Ue chiede lumi all’Italia. Cosa farà Roma? L’Italia vuole andare avanti con l’opera oppure no? Due gli scenari che possono aprirsi secondo quanto scrive oggi La Stampa.

Nel primo caso se si va avanti con l’opera occorrerà riscrivere il «Grant agreement», l’accordo di finanziamento firmato nel 2015 in cui sono elencate una serie di scadenze che certamente non saranno rispettate. Nel secondo scenario invece il progetto viene archiviato definitivamente e Roma dovrà restituire soldi, pagare penali e scontare ulteriori conseguenze che non sono state quantificate in termini economici. Il pericolo maggiore è che l’Italia rischia di essere esclusa per i prossimi cinque anni da tutti i programmi finanziati con i fondi Ue.

Intanto la Lega insiste nonostante l’analisti ad andare avanti con il progetto, “concluderlo costa meno che fermarlo”, avverte il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri,. Queste le parole di Matteo Salvini:

L’analisi costi-benefici non mi ha convinto. Più veloci viaggiano le merci e le persone e meglio è”.

Ma il premier Giuseppe Conte sottolinea che la scelta sarà tutta politica.

La scelta sarà politica e non sarà condizionata da posizioni preconcette.