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Niente tasse sotto i 12.000 euro? No tax area è già saltata

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ROMA (WSI) – Salta la no tax area a 12.000 euro. L’innalzamento della soglia di esenzione fiscale, proposta sia da Pd che da Pdl in distinti emendamenti alla legge di stabilità, è stata giudicata inammissibile dalla Commissione Bilancio del Senato, che l’ha rigettata per motivi di copertura.

Con tempi più lunghi del previsto, che stanno facendo progressivamente slittare il voto, la Commissione sta analizzando le proposte di modifica, restringendo il campo rispetto ai quasi 3.100 emendamenti arrivati sabato scorso e per i quali anche la Commissione europea si è detta preoccupata incontrando il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni.

Alla vigilia di Ecofin e Eurogruppo, al titolare del Tesoro è toccato il compito di rassicurare ancora una volta Bruxelles, che ha nuovamente sottolineato come le misure allo studio non facciano abbastanza per ridurre il peso del cuneo fiscale.

Il ministro ha spiegato a Bruxelles che i saldi rimarranno quelli che sono, senza – come provato peraltro anche dalla bocciatura della no tax area – assalti alla diligenza. Gli emendamenti sono “una parte normale del processo”, ha precisato Saccomanni. La Ue, ha assicurato, “ha capito il disegno innovativo della legge di stabilità che riduce le tasse su famiglie e imprese e aumenta le spese per investimenti, riducendo le spese correnti”.

Del resto “il governo è impegnato a mantenere i saldi, pur essendo aperto a modifiche”. Parole a cui ha fatto eco dalla Commissione Bilancio dove è impegnato direttamente il viceministro Stefano Fassina: “verranno approvati solo emendamenti con coperture solide”, ha detto. Al contrario della no tax area, poco gradita anche alla Cgil, a passare il vaglio dei senatori sono stati invece gli emendamenti sulle spiagge, sui quali il Pdl è tornato a battagliare.

I parlamentari di Camera e Senato del gruppo hanno ribadito le loro ragioni, insistendo sul fatto che la necessità di una riorganizzazione del settore è stata oggetto di approfondimento e di confronto anche con il governo, il Demanio e il Pd. Gli emendamenti “non sono spuntati come funghi”, hanno spiegato, coinvolgendo direttamente il Partito democratico, che però ha rispedito tutto al mittente.

La questione spiagge “per il Pd non è mai nata. – ha puntualizzato il relatore Giorgio Santini – La competenza è delle Regioni, c’è una direttiva è europea, non si capisce perché debba essere il Parlamento a legiferare”. In attesa degli emendamenti del governo che, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, arriveranno dopo la valutazione di quelli del Parlamento (per ora l’unico di cui si conoscono già i contenuti coinvolge la Cdp per garantire maggiore accesso al credito per le pmi), i tempi della Commissione si stanno progressivamente allungando.

Ancora tutto da valutare, anche nell’ammissibilità o meno, è il grande capitolo casa, il più delicato insieme a quello sul cuneo fiscale. Facile presumere che la discussione della legge non entrerà comunque nel vivo prima della prossima settimana, non prima cioè di aver assistito al congresso nazionale del Pdl. Solo alla luce del congresso potranno essere sciolti i nodi politici alla base anche del ddl. (Rainews)