Prezzi fuori controllo fino a +50% con aumento inflazione
L’aumento dell’inflazione innescherà inevitabilmente una rilevante crescita dei costi per l’acquisto delle materie prime che si rifletterà sui listini per i consumatori finali, con incrementi che potrebbero sfiorare il 50%, in particolare su alcuni beni di prima necessità, su prodotti alimentari e su quelli energetici, caratterizzati da maggiore volatilità. Questo l’allarme lanciato da Unimpresa di fronte all’andamento dell’inflazione nell’Eurozona, che a settembre si è attestata al 3,4%.
“Le scelte di imprese e famiglie non saranno indifferenti rispetto a una variazione in aumento sia dei prezzi delle materie prime sia, consequenzialmente, di quelli dei prodotti di consumo”, avverte il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, che prosegue: “È un argomento preoccupante, delicato e allarmante del quale il governo Draghi dovrà scrupolosamente tener conto in queste ore, mentre viene predisposta, dai tecnici, la bozza della prossima legge di bilancio: la manovra, che senza dubbio sarà ancora espansiva, impostata a favorire la ripresa, dovrà anche contenere misure capaci di sostenere le famiglie e le imprese, in particolare quelle più piccole, di fronte a poderosi ampliamenti dei costi”.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari, frenata soprattutto dalle vendite su Stm, Stellantis e Iveco dopo le rispettive trimestrali
Lineage, il principale fondo d’investimento immobiliare in magazzini a temperatura controllata, ha esordito sul Nasdaq con il simbolo ‘LINE’. La società ha raccolto 4,4 miliardi di dollari tramite la vendita di azioni ordinarie. I proventi saranno utilizzati per rimborsare prestiti e finanziare sovvenzioni per i dipendenti.
Wall Street apre piatta dopo il crollo delle Big Tech, con l’economia statunitense che mostra segnali di forza. Il Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano variazioni minime mentre gli investitori attendono i dati sull’inflazione PCE di giugno.
L’economia degli Stati Uniti ha registrato una crescita superiore alle previsioni nel secondo trimestre del 2023, con un PIL in aumento del 2,8% grazie alla spesa dei consumatori e agli investimenti fissi non residenziali.