Cina prende di mira ancora Soros: “coccodrillo finanziario”
Lo yuan scambiato offshore tiene bene sui mercati, dopo che i media governativi hanno scritto il terzo articolo contro George Soros e le sue possibili speculazioni al ribasso contro la moneta cinese. Oggi è stata la volta dell’agenzia Xinhua, che ha definito l’investitore filantropo un “coccodrillo finanziario”. Intervenuto al World Economic Forum di Davos, Soros aveva detto che avrebbe venduto le divise asiatiche e aveva espresso un’opinione negativa sulla seconda economia al mondo, parlando di ‘hard landing’, atterraggio duro e non morbido dopo anni di crescita a ritmi molto sostenuti.
“La Cina ha più di un motivo per rimanere fiduciosa di fronte alle speculazioni avverse”, citando la crescita solida del Pil del 6,9% e le spese buone. L’altro giorno era stato il quotidiano megafono del partito Comunista, il People’s China Daily ad attaccare l’85enne miliardario, colpevole di “aver dichiarato guerra allo yuan“.
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L’ISTAT ha rilevato un leggero incremento dell’indice dei prezzi al consumo a marzo 2024, con variazioni significative nei settori energetico e dei trasporti, nonché un rallentamento nel settore alimentare e dei tabacchi.
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