Lo ha spiegato Morgan Stanley in un rapporto presentato al Salone del Risparmio di Milano. Nell’ordine si tratta di:
- Banche per regolamentazione LCR, fabbisogno collaterale per Swaps e Repo;
- Fondi comuni;
- Fondi pensione e copertura passività;
- Le banche che sfruttano la pendenza della curva dei rendimenti;
- Investitori con approccio ‘flight to quality‘, i sostenitori della stagnazione secolare, della deflazione;
- Qualche speculatore che compra prevedendo che i tassi scenderanno ancora;
- Le banche centrali come la Bce, nell’ambito del Quantitative Easing (sempre che i tassi non siano più negativi delle soglie prefissate dal programma straordinario di stimolo monetario).
Malgrado i tassi negativi, i volumi scambiati non sono affatto scesi. In Italia i titoli obbligazionari con un rendimento inferiore allo zero sono pari a oltre il 20%. E per 9 interpellati su 10 ci saranno ulteriori tagli dei tassi.