16:04 lunedì 5 Dicembre 2016

Banche: sospesi diversi titoli, nel 2016 perdite più pesanti rispetto a crisi del debito

Le perdite si fanno più pesanti anche rispetto alla crisi del debito sovrano. La politica di governo non dovrebbe essere stravolta dopo l’addio di Renzi, ma i problemi del settore bancario italiano – scarsa capitalizzazione e crediti deteriorati monstre a bilancio – che andrebbero risolti in tempi rapidi, potrebbero invece aggravarsi a causa dell’attuale instabilità politica. Dopo un avvio senza troppi patemi, la volatilità ha preso il sopravvento a Piazza Affari. I titoli di alcune banche sono sotto pressione in Borsa (segui live blog). Il listino generale non tracolla, ma le azioni di Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Banco Popolare e di Pop Milano sono state sospese per eccesso di ribassi (le perdite teoriche sono di più del -5%). Va male anche UniCredit, che accusa una flessione di almeno il -6%.

Il settore bancario del nostro paese è il più penalizzato dal voto contrario al referendum costituzionale. I titoli sono in calo del -50% da inizio anno e sono destinati a subire una perdita annuale più pesante di quella accusata all’apice della crisi del debito sovrano del 2011. Altalenante la seduta di Mps fin sui: la travagliata banca – quella che potrebbe risentire di più delle ripercussioni dell’incertezza politica che si è creata dopo il referendum costituzionale, in vista della ricapitalizzazione – ha aperto in netto ribasso, poi ha virato in positivo e ora cede più di un punto e mezzo percentuale a 19,17 euro. Oggi dovrebbero arrivare novità dal fronte dell’aumento di capitale da 5 milirdi di euro. In calendario c’è infatti un incontro con le banche.

A impedire grandi scossoni sul mercato generale è un fattore su tutti: il mercato scontava già la vittoria del No al referendum costituzionale e una serie di rotazioni di portafogli e ricoperture da parte di molti investitori istituzionali stanno aiutando i listini. È probabile che la tenuta dell’euro e dei titoli governativi, grazie all’intervento previsto della Bce a sostegno dei titoli del debito italiano, abbiano indotto gli operatori a rimuovere le posizioni ribassiste e ricoprirle, sostenendo in parte i titoli domestici. Sul Forex, dopo essere sceso ai minimi di quasi tre anni l’euro ha recuperato sul dollaro, tornando a quota 1,065.

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