Attacco all’Italia iniziato? Banche -6%, Unicredit perde quota 2 euro. Alert Soros
Come temuto da diversi analisti, l’avverarsi del Brexit si conferma un incubo per le banche italiane, con i titoli scambiati a Piazza Affari che continuano a essere presi di mira dalle vendite. I rumor secondo cui il il governo italiano starebbe pensando a come sostenere le banche dopo il bagno di sangue che le ha travolte non solo non aiuta il settore, ma scatena nuovi sell off, portando Unicredit a valere ora meno due euro.
Il titolo Unicredit registra un calo -6% e scivola al nuovo minimo record di 1,95 euro, il che significa che il valore di mercato della banca ora si aggira attorno a 12 miliardi. Sia Unicredit che Intesa SanPaolo erano crollati di oltre -20% ciascuno lo scorso venerdì, dopo l’annuncio dei risultati del referendum Brexit.
Il settore bancario in Italiano fa i conti con crediti deteriorati per un valore di 360 miliardi di euro, un terzo dell’intera Eurozona.
Tra i titoli bancari scambiati sul Ftse Mib, Ubi Banca -5,42%, Mediobanca -6,63%, MPS -6,69%, BP -5,77%, BPM -5,60%, Bper -5,60%, Intesa SanPaolo -6,55%. Accelerazione ribassista dell’indice Ftse Mib, che cede -1,84% a 15.435,06.
Nel commentare le perdite a livelli monstre che hanno colpito l’azionario italiano lo scorso venerdì, George Soros ha scritto in un’opinione scritta per Project Syndicate che:
“In Italia, un calo del 10% sul mercato azionario a seguito del voto Brexit indica chiaramente la vulnerabilità dell’Italia all’esplosione di una crisi bancaria”.
Breaking news
Le borse cinesi registrano una chiusura stabile mentre si attendono nuove misure di stimolo economico da parte del ministero del Commercio cinese e un allentamento delle tensioni sui dazi da parte dell’amministrazione Trump. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,6%, mentre l’indice di Shanghai è rimasto quasi invariato.
Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, sottolinea al Financial Times la difficile situazione che la Bce si trova ad affrontare a causa della pressione al ribasso sull’inflazione generata dalla debolezza economica.
Si prospetta un avvio di contrattazioni in lieve rialzo per le principali Borse europee in una giornata incentrata sui mercati del Regno Unito
Gli Stati Uniti potrebbero imporre dazi sulle importazioni di rame nelle prossime settimane, mesi prima della scadenza prevista per una decisione