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New York: volevano fare saltare in aria una sinagoga

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New York – La polizia americana ha arrestato due uomini di origine nordafricana che preparavano un attentato in grande stile contro una sinagoga di Manhattan, a New York. I due, l’algerino Ahmed Ferhani di 26 anni, e il marocchino Mohamed Mamdouh di 20, sono stati fermati mercoledi’ sera mentre acquistavano armi – tra cui una granata, due pistole semiautomatiche e 150 caricatori – da un venditore che in realta’ era un agente sotto copertura.

A riferirlo, nel corso di una conferenza stampa, sono stati il capo della polizia, Raymond Kelly, e il sindaco della Grande Mela, Michael Bloomberg. L’operazione ‘coperta’ e’ durata sette mesi, durante i quali Ferhani e Mamdouh sono stati interecettati diverse volte mentre discutevano di possibili attacchi contro obiettivi sensibili di New York, tra cui anche l’Empire State Building.

Ma il loro target privilegiato era senz’altro la comunita’ ebraica newyorchese: “il loro piano era di penetrare in una sinagoga, mescolarsi ai fedeli in preghiera e, quindi, piazzare una bomba”, ha spiegato il procuratore distrettuale di Manhattan, Cyrus Vance, il quale ha tuttavia precisato che i due non sembrano avere connessioni con Al Qaeda.

“Sono dei cani sciolti che volevano fare la guerra santa”, ha affermato. I due estremisti – l’uno in possesso della cittadinanza americana e l’altro di un regolare permesso di soggiorno – sono ora accusati di cospirazione e possesso d’armi e rischiano l’ergastolo.