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Nelle città Usa droni messi al servizio della polizia

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New York – Finiremo tutti a vivere come un film di James Bond? Non è una boutade, ma verità. La nuova frontiera della polizia americana per difendersi dagli assalti di dimostranti, più o meno pacifisti, si chiama drone militare. Questi aerei piccoli e senza piloti che volano silenziosi ad alta quota, difficili talvolta da individuare ad occhio nudo, non saranno più solo utilizzati dagli eserciti per volare in Afghanistan o in Yemen, adesso in America sono realtà.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha autorizzato la Federal Aviation Administration, ossia l’agenzia che controlla lo spazio aereo americano, di regolarizzarne l’uso commerciale e civile all’interno dello spazio aereo americano entro il 15 settembre 2015. Una firma che significa che i droni potranno sorvolare le città statunitensi, cogliere immagini private dato che sono equipaggiati di video e fotocamere ad alta definizione e capaci quindi di penetrare muri grazie a tecnologia ad infrarossi. E’ una rivoluzione che presto potrebbe sbarcare anche in Europa: solleva non solo interrogativi sulle loro reali ragioni di sicurezza ma anche evidenti preoccupazioni sulla privacy.

Attualmente negli Stati Uniti, i corpi di polizia che vogliono utilizzarli deve chiedere un permesso speciale alla FAA. La nuova legge obbliga l’agenzia a permettere il loro uso entro 90 giorni. Ma questo, in fondo, è solo un dettaglio. Come segnalato dal Wall Street Journal in un dettagliato articolo la scorsa settimana Oltreoceano sono ormai quasi 50 le imprese che hanno deciso di lanciarsi nel business producendo almeno 150 diversi modelli.

“Le forze dell’ordine e le agenzie di sicurezza pubblica sono un obiettivo primario di questo settore, che gli analisti prevedono realizzerà vendite per 6 miliardi di dollari negli Stati Uniti entro il 2016”. Come dire: difficile che qualche protesta dell’opinione pubblica possa frenare le regole del business.