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Le navi container attendono nei porti: non si smaltiscono le scorte

I segnali di rallentamento dell’economia mondiale (Cina e Germania in primis) si vedono anche dall’andamento dei noli marittimi. Lo dimostrano le navi ferme nei porti. Si vanno ad affievolire le speranze di una tradizionale stagione di punta per i trasporti marittimi, nella quale aumentano i viaggi per trasportare gli ordini festivi.

Ma perché è stato registrato questo rallentamento? La risposta è molto semplice: le aziende che producono beni, che possono andare dall’abbigliamento all’elettronica, hanno in magazzino delle scorte in eccesso. Questo comporta meno richieste per spedire i prodotti. Le navi rimangono, quindi, in attesa nei porti perché le partenze sono state cancellate.

Trasporti marittimi: cosa sta accadendo

Ma cosa sta accadendo nell’universo dei trasporti marittimi? Cerchiamo di capirlo. MSC, la più grande compagnia di container al mondo, ha cancellato il viaggio della settimana scorsa della MSC Deila, una nave lunga 366 metri, dall’Asia al Nord Europa. La decisione è stata presa a seguito del rallentamento della domanda sulla rotta. Alla fine di luglio, la compagnia ha anche cancellato una partenza programmata della MSC Topaz su una rotta simile.

Le merci viaggiano di meno sulle navi, perché ne è calata la richiesta. Il rallentamento dei trasporti marittimi ha iniziato a pesare sui colossi del settore. Lo scorso mese, ad esempio, CMA CGM ha dichiarato che il suo EBITDA per il secondo trimestre 2023 è sceso del 73% a 2,6 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre l’EBITDA del primo semestre di Hapag-Lloyd è sceso a 3,8 miliardi di dollari rispetto a 10,9 miliardi di dollari dello stesso periodo nel 2022.

Cosa cambierà nei prossimi mesi per le navi ferme

Sanne Manders, presidente del settore marittimo e aereo presso il broker di merci Flexport, intervistato dalla CNBC, ha spiegato che guardando ai prossimi due mesi, ci sarà ancora molta capacità da aggiungere. Secondo una ricerca pubblicata da Bernstein, le compagnie di navigazione hanno ordinato un numero record di navi dopo che la pandemia di Covid-19 ha portato loro enormi quantità di liquidità. Gli analisti di Bernstein spiegano che

L’aggiunta di centinaia di migliaia di TEU da parte delle più grandi compagnie di navigazione probabilmente eviterà un’espansione sostenuta delle tariffe nel breve e medio termine.

Secondo Niels Rasmussen, capo analista marittimo del Baltic and International Maritime Council (BIMCO), le tariffe di trasporto dall’Estremo Oriente al Nord Europa sono ormai sotto pressione da poco più di un anno. Le tariffe spot dei container riportate dallo Shanghai Shipping Exchange sono, infatti, diminuite di quasi il 90% per il periodo di tre mesi da marzo a maggio, rispetto allo stesso periodo del 2022. Niels Rasmussen ha spiegato che

Piuttosto che concludere che i volumi sono deboli, riteniamo quindi più accurato concludere che gli operatori di linea non sono stati in grado o non sono stati disposti ad adeguare la capacità delle navi alla domanda effettiva.

Simon Heaney, senior manager per la ricerca sui container presso la società di consulenza marittima Drewry, ha spiegato che il mercato dei container è nel mezzo di un crollo della domanda, quindi le partenze in bianco vengono ancora una volta utilizzate per cercare di bilanciare il mercato. L’eccesso di inventario, insieme alle deboli vendite al dettaglio, sono infatti parte della ragione del calo delle spedizioni.

Secondo una stima effettuata da Bernstein, a maggio, i rivenditori statunitensi detenevano 778 miliardi di dollari di scorte, il livello più alto dal 2019.

Nel lungo termine, Manders prevede che i volumi del trasporto marittimo aumenteranno, mentre il trasporto aereo diminuirà, in parte a causa di catene di approvvigionamento meglio pianificate. I clienti trasportano merci per tre ragioni principali, ha affermato: se hanno un valore elevato, perché sono deperibili o quando c’è un aumento della domanda.