Economia

Mutuo, comprare casa costa 100mila euro in più rispetto al 2021. Dove si paga di più?

L’acquisto di un immobile tramite un mutuo nelle città di Milano, Roma e Napoli comporta attualmente un costo totale maggiore di 100.000 euro rispetto alla fine del 2021.

Lo attesta lo studio condotto dalla Federazione dei bancari italiani (Fabi), che afferma come l’acquisizione di una proprietà dal valore di 350.000 euro nelle tre principali città italiane, attraverso un prestito bancario di 250.000 euro con una durata di 25 anni e un pagamento iniziale in contanti di 100.000 euro, attualmente richiede una spesa totale di oltre 500.000 euro, considerando gli interessi versati alla banca.

Questo importo è superiore del 25% rispetto ai 400.000 euro circa che sarebbero stati necessari poco più di un anno fa. La situazione non è migliore in Abruzzo, Molise, Veneto, Sardegna, Sicilia e Puglia, dove il tasso medio supera il 4,20%. Emilia Romagna, Basilicata e Trentino Alto Adige mantengono un tasso inferiore al 4%.

Quanto costa comprare una casa con un mutuo

Nel dettaglio, il Lazio presenta il tasso medio più alto, pari al 4,42%, risultando la regione con la maggior percentuale di interessi. La Calabria segue da vicino con il 4,40%. Al contrario, il Friuli Venezia Giulia si distingue come la regione più conveniente, con un tasso al 3,65%.

In termini di costi, ciò significa che per un finanziamento di 125.000 euro con una durata di 25 anni, coloro che desiderano acquistare una casa nel Lazio devono sostenere una rata mensile di 697 euro, rispetto ai 643 euro di chi opta per il Friuli Venezia Giulia. Questa discrepanza cresce all’aumentare dell’importo del mutuo: per un prestito fino a 200.000 euro, la rata mensile nel Lazio sale a 1.115 euro contro gli 1.028 euro del Friuli Venezia Giulia. Per finanziamenti superiori a 250.000 euro, la differenza si accentua ulteriormente, raggiungendo 1.394 euro nel Lazio e 1.285 euro nel Friuli Venezia Giulia.

In base a una previsione di Facile.it, tenendo conto dello stato attuale e dei Futures sull’Euribor (l’indice di riferimento per i mutui variabili), l’aumento dei tassi Bce ha comportato un incremento del 60% nei pagamenti per coloro che hanno sottoscritto un mutuo medio variabile a gennaio 2022. Tale percentuale potrebbe arrivare al 61% entro dicembre e ridiscendere al 57% in luglio 2024, rispetto alla rata iniziale. In termini assoluti, considerando un mutuo medio di 126.000 euro con una durata di 25 anni, l’aumento dei costi finora è stato di 2.300 euro, ma tale cifra potrebbe salire a 5.400 euro l’anno successivo.

Quali sono le regioni con tassi più alti: la classifica

Secondo l’analisi quindi, il mutuo è meno caro nel Nord del Paese, mentre invece sono alti nel Centro e alle stelle nel Sud e nelle Isole.

Di seguito, ecco i tassi sui mutui delle regioni italiane, in ordine crescente:

  • Friuli Venezia Giulia: 3,65%
  • Trentino Alto Adige: 3,89%
  • Basilicata: 3,96%
  • Emilia-Romagna: 3,99%
  • Liguria: 4,04%
  • Campania: 4,07%
  • Marche: 4,08%
  • Umbria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta: 4,09%
  • Lombardia: 4,09%
  • Piemonte e valle d’Aosta: 4,09%
  • Toscana: 4,13%
  • Puglia: 4,21%
  • Sicilia: 4,23%
  • Sardegna: 4,27%
  • Veneto: 4,28%
  • Abruzzo e Molise: 4,29%
  • Calabria: 4,40%
  • Lazio: 4,42%

Aumenti del mutuo dal 2021 ad oggi: differenze tra tasso fisso e tasso variabile

Attualmente, una famiglia che si rivolge alla banca per ottenere un mutuo al fine di diventare proprietaria di una casa si trova di fronte a crescenti oneri finanziari. Le condizioni finanziarie che erano vigenti fino all’anno precedente, prima che la politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) iniziasse a stringere gradualmente le maglie, sembrano irraggiungibili e non è facile prevedere quando e se i tassi di interesse torneranno ai livelli precedenti.

La scelta tra tasso fisso e tasso variabile è altrettanto complessa: mentre il primo offre stabilità nella rata e quindi una pianificazione finanziaria “senza sorprese”, il secondo comporta un livello maggiore di incertezza. Tuttavia, almeno sulla carta, potrebbe rappresentare un’opzione per coloro che, con un reddito disponibile ragionevole, vogliono “scommettere” sui possibili cali del costo del denaro negli anni a venire da parte della BCE. Tuttavia, è audace, se non quasi impossibile, immaginare un futuro in cui il costo del denaro torni ai livelli estremamente bassi del passato.

Ma indipendentemente dalla tipologia di prodotto creditizio selezionato in filiale, in base alle proprie esigenze, emergono chiari costi da affrontare immediatamente per coloro che intendono acquistare una proprietà: per un mutuo della durata di 25 anni, i costi annuali in tutte le regioni aumentano di oltre 4.000 euro rispetto al 2021.

Prendendo ad esempio la regione del Lazio, nel caso di un finanziamento di 125.000 euro con una durata di 25 anni, ciò comporta una spesa aggiuntiva di 2.345 euro all’anno. Tale differenza cresce ulteriormente nel caso di importi superiori: un finanziamento di 250.000 euro richiede un pagamento annuale maggiore di 4.199 euro, mentre per un prestito di 300.000 euro, l’importo extra da versare rispetto a un paio di anni fa raggiunge i 4.312 euro. La situazione non migliora in altre regioni: in Calabria si parla di 4.424 euro, in Abruzzo e Molise di 4.841 euro, in Puglia di 4.619 euro, nelle Marche di 4.777 euro e in Basilicata di 4.750 euro. La situazione più critica si registra in Sardegna, dove per rimborsare un prestito di 300.000 euro occorre versare una somma annuale aggiuntiva di quasi 5.000 euro.