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Musk non si sente bene: “l’anno più difficile della mia carriera”

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Continuano ad accumularsi i problemi per Tesla, la casa di auto elettriche guidata dal discusso imprenditore visionario Elon Musk.

Il patron del gruppo ha confessato al New York Times di attraversare un momento molto complicato e che il troppo lavoro lo sta sfiancando. Nell’intervista il manager dice di aver vissuto “l’anno più difficile e più doloroso della mia carriera“. “È stato straziante”.

Il tutto avviene mentre il Wall Street Journal fa sapere che la SEC, l’autorità di controllo dei mercati americani, ha aperto un’indagine per scoprire se Tesla ha voltariamente ed espressamente ingannato gli investitori.

La casa di auto elettriche è accusata di aver fornito informazioni inesatte sulla produzione della sua auto destinata al grande pubblico, il modello Model 3.

Il gruppo aveva dichiarato di voler produrre 200 mila vetture per la fine del 2017, prima di decimare la stima a 20 mila e di fabbricarne alla fine soltanto 2.700. Tesla ha poi annunciato di aver costruito 5.000 Model 3 in una settimana di tempo.

Musk sul tweet controverso: “Non ho fumato erba”

Nel frattempo c’è confusione sulla possibile fuga da Wall Street del gruppo. L’AD ha scritto che c’erano i fondi sufficienti per il delisting del gruppo dalla Borsa. Ma non è ancora sicuro che l’operazione si farà e il tweet di Musk con cui annunciava che il fondo saudita avrebbe partecipato all’operazione ha fatto infuriare gli investitori ribassisti di titoli Tesla.

La SEC intende chiarire quale è stato l’impatto e qual era l’intenzione di Musk quando ha fatto l’annunci a sorpresa dell’addio alla quotazione sul mercato azionario.

La Consob americana vuole sapere se Musk ha pubblicato il tweet per nuocere agli speculatori al ribasso, se il finanziamento dell’operazione è possibile o meno come pretende Musk e in quel misura i membri del board del gruppo erano al corrente del progetto. Le azioni hanno fatto un bel balzo dopo le rivelazioni di Musk e il tweet, in cui l’AD diceva che sarebbe uscito dalla Borsa al prezzo di 420 dollari, ha lasciato interdetti investitori, analisti e commentatori.

Nell’intervista Musk dice che era sua intenzione offrire un premio del 20% rispetto al prezzo cui scambiavano i titoli in quel periodo (ossia un valore intorno ai 419 dollari), ma che poi ha preferito arrotondare a 420 dollari, un numero che negli Usa equivale al codice della marijuana.

“Mi sembrava meglio 420 di 419, ma non ho fumato erba”, assicura un Musk commosso che nell’intervista ha alternato lacrime a sorrisi secondo la ricostruzione del New York Times. “L’erba non aiuta a essere produttivo”.

Tutte le rivelazioni scottanti degli ex dipendenti di Tesla

Le due indagini della SEC non sono gli unici problemi di Tesla e le varie rivelazioni e polemiche incominciano a farsi evidentemente sentire anche sulla salute e la stabilità di Musk, su cui – anche per via dei risultati che tardano ad arrivare – aumentano le pressioni dei soci azionisti.

Un ex dipendente della casa automobilistica californiana, Karl Hansen – incaricato di sicurezza interna – rivela che l’azienda ha spiato i lavoratori mettendo sotto controllo i loro smartphone e i loro computer.

Hansen ha anche riferito che Tesla non ha informato gli azionisti del furto, nel primo semestre, di 37 milioni di dollari di materie prime avvenuto nella Gigafactory del Nevada e che non avrebbe nemmeno fatto presente alle autorità americane delle informazioni ottenute sui possibili legami di uno dei suoi dipendenti con un cartello messicano della droga.

Un altro ex dipendente di Tesla, il famoso Martin Tripp che Elon Musk aveva definito un “essere umano orribile” in uno scambio di email esplosivo, ha dichiarato, fornendo anche a corredo delle foto, che il gruppo ha installato delle batterie usate sui Model 3. L’informazione è stata smentita da Tesla.

Una ex dipendente, inoltre, ha svelato particolari inquietanti sulla dubbia qualità della produzione di auto. La persona ha affermato di essere stata cacciata dopo che lei e la sua squadra avevano messo in guardia la dirigenza sui problemi a livello di design e su alcune presunte spese inutili.

Secondo lei Tesla è ossessionata dal raggiungimento dei target in termini di produzione. A causa di ciò, non si preoccupa più della qualità delle sue vetture come faceva prima: ora è concentrata soltanto sul numero di modelli fabbricati ogni settimana.