Società

MURDOCH: IN ITALIA
C’E’ TROPPA POLITICA

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(WSI) –
È un altro scorporo inatteso quello arrivato ieri dagli uffici newyorkesi della Goldman Sachs. Il magnate australiano Rupert Murdoch, durante un faccia a faccia con gli analisti finanziari di Wall Street, ha detto che il canale satellitare Sky Italia potrebbe essere separato da News Corp per permettere l’ingresso di «azionisti italiani», una mossa che «ci farebbe sentire più tranquilli».

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Ma in questo caso gli aspetti finanziari lascerebbero il posto a «considerazioni di carattere politico» come ha spiegato ieri il tycoon. Solo un attimo prima lo stesso Murdoch aveva lanciato un secchio di acqua gelida apparentemente sulla testa di Telecom Italia: «Abbiamo avviato trattative con il gruppo – ha precisato con gli analisti – ma abbiamo pensato che fosse molto meglio rimanere indipendenti». In poche parole? Murdoch si tira indietro. E così le strade dei due gruppi si separano dopo che i flirt, culminati nell’incontro in Grecia con l’ex presidente Marco Tronchetti Provera del 7 settembre scorso a bordo di uno yacht, avevano dato adito a voci di incroci azionari.

A spolverare il campo da qualunque dubbio, ci ha pensato infine il portavoce di Murdoch durante la conferenza. «Non c’è nessuna trattativa in corso con il gruppo delle telecomunicazioni italiane» ha tagliato corto.
Una sorta di presa di distanza netta ma, alla luce delle parole su Sky Italia e la ricerca di rassicuranti «soci italiani», probabilmente comprensibile vista la bufera politica sollevata dal caso. Certo, per le aspirazioni damedia company di Telecom Italia non è una bella notizia.

Sul fronte del colosso dei media News Corp tutto si ridurrebbe, alla fine, a un accordo per la distribuzione, sul canale a banda larga Alice del gruppo italiano, di qualche centinaio di film della 20th Century Fox, la library cinematografica dell’universo Murdoch. Difficile però non pensare al fatto che le trattative erano state rese pubbliche attraverso la nota ufficiale di Palazzo Chigi di mercoledì 13 settembre: si trattava di colloqui delicati e privati. Tanto più che venivano rivelate anche trattative alternative già in corso: quella con General Electric e Time Warner. E, come se non bastasse, nel frattempo c’è stato anche l’avvicendamento ai vertici con l’uscita di Provera e l’ingresso di Guido Rossi.

Di certo la piega del caso Telecom e il braccio di ferro a distanza tra vertici e premier italiano in missione in Cina avrà avuto quindi un peso sulle decisioni di Murdoch. Sono giorni difficili quelli del comunicato del governo. La tensione è alta: solo 48 ore prima il gruppo si era riunito in consiglio per votare all’unanimità il piano di riassetto. Volano le prime accuse. La nota. Poi, il giorno dopo, giovedì 14, emerge il piano Rovati che porterà alle dimissioni del consigliere del premier.

E dunque proprio la famosa nota con cui Prodi aveva accusato Tronchetti Provera di non aver spiegato il futuro di Tim potrebbe aiutare a spiegare l’improvvisa uturn , la curva ad u sulla vicenda da parte di Murdoch. Commenti ufficiali non ce ne sono stati. Ma sembra che agli occhi non solo dell’imprenditore australiano ma anche del mercato estero una nota governativa che rivela trattative private tra gruppi quotati sui mercati di mezzo mondo abbia causato non poche perplessità. Insomma, l’immagine di un Paese dove i confini sono ben poco delineati. Dove, dal punto di vista di Sky, non solo i governi decidono sui diritti tv ma finanziano anche dei decoder per la “concorrenza”, cioè il satellitare terrestre.

Certo, ci sono anche le ragioni economiche. Per quanto riguarda le trattative chiuse bruscamente il gruppo News Corp si vorrebbe lasciare aperte tutte le strade senza vincolarsi con «trattative esclusive». Mentre sull’apertura del capitale ad azionisti italiani avrebbe un ruolo anche il progetto di andare in borsa in un paio di anni ora che Sky Italia sta ottenendo i suoi primi utili. Ma, è in un quadro di questo genere, con alle spalle le complessità della politica, che Murdoch avrebbe maturato definitivamente l’idea di “italianizzare” la controllata satellitare nel nostro Paese. Una mossa, come ha detto ieri, che «ci farebbe sentire più tranquilli».

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