Economia

Muore la tv di stato greca. “Paradiso degli sprechi”

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ROMA (WSI) – La televisione di stato della Grecia ha chiuso i battenti. A mezzanotte ha smesso di trasmettere, per sempre, dopo l’annuncio a sorpresa del governo di Atene, che ha deciso di oscurare i tre canali della Ert, questo il nome della ormai ex TV statale.

La decisione ha alimentato forti tensioni all’interno della coalizione di governo guidata dal primo ministro conservatore Antonis Samaras: due dei tre partiti della coalizione si sono infatti dichiarati contrari alla mossa di chiudere la televisione pubblica della Grecia e hanno già reso noto che voteranno contro quando il decreto arriverà in Parlamento per la sua approvazione.

Il Pasok, partito socialista, ha parlato di “atto unilaterale del governo”: sindacati in subbuglio. Un migliaio di persone, tra cui giornalisti stranieri, hanno stazionato all’estero della sede di Ert contro la decisione.

I 2.656 attuali dipendenti dell’Ert riceveranno una buonuscita e saranno autorizzati a presentare la loro candidatura alla nuova struttura privata che prenderà il posto di quella pubblica.

La chiusura di Ert è stata annunciata senza alcun preavviso, tra l’altro al momento in cui i rappresentanti della troika erano nella capitale. Il portavoce del governo greco Simos Kedikoglou ha motivato così la chiusura: “In un momento in cui il popolo greco sta facendo sacrifici non c’è spazio per ritardi o esitazioni, come non ci sono tolleranze di vacche grasse quando vengono ovunque applicati tagli – ha proseguito Kedikoglou – Ert riceve dal popolo greco, attraverso le bollette, circa 300 milioni di euro l’anno e ha da tre a otto volte il personale necessario. Al posto di Ert appena possibile tornerà un servizio moderno».

La TV statale greca è stata definita da Kedikoglou “il paradiso degli sprechi”.