Economia

Mps, Savona: “Banca d’Italia sapeva e trasferì responsabile vigilanza”

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Il cda di Monte dei Paschi salva gli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. All’unanimità il consiglio di amministrazione della banca senese ha deciso di non costituirsi parte civile nel processo contro la ex gestione rinviata a giudizio  con laccusa di manipolazione di mercato e false comunicazioni sociali nel filone sulla contabilizzazione dei derivati Santorini e Alexandria, operazioni finanziarie strutturate, la prima con Deutsche Bank e la seconda con Nomura.

Nel processo anche l’allora presidente del collegio sindacale e oggi sindaco effettivo, Paolo Salvadori è stato rinviato a giudizio con l’accusa di  false comunicazioni sociali. La decisione del cda di non costituirsi parte civile per la mancanza, si legge in una nota, delle condizioni per procedere.

“All’esito di una approfondita fase istruttoria condotta con l’ausilio di autorevoli consulenti legali esterni, ha valutato che, allo stato, non sussistano le condizioni per procedere alla costituzione di parte civile nel procedimento 955/2016 nel cui contesto l’ex presidente del consiglio di amministrazione Alessandro Profumo e l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola sono stati rinviati a giudizio (…) Nel formulare le proprie valutazioni, il consiglio di amministrazione ha considerato nel loro insieme tutti gli elementi decisionali disponibili, avendo esclusivo riguardo al perseguimento degli interessi della banca e alla tutela dell’integrità del suo patrimonio”.

Paolo Savona: “Bankitalia sapeva e trasferì il responsabile della vigilanza”

In merito al caso Mps da tempo si profila una responsabilità in capo a Bankitalia a conoscenza già due anni prima che la procura di Siena venisse allertata – da settembre 2010 per l’esattezza – che Mps stava nascondendo una perdita di centinaia di milioni di euro verso Deutsche Bank, generata dal derivato Santorini. Secondo Bloomberg ciò lo dimostra un report ispettivo di via Nazionale emerso nell’udienza del 3 ottobre 2017 del processo in corso a Milano.

Sul caso di Mps interviene l’attuale ministro degli affari Europei Paolo Savona che addita la responsabilità di bankitalia che aveva la possibilità di conoscere i derivati di Mps e anzi, il responsabile fu trasferito.

“Poi io so che il responsabile della vigilanza di queste cose è stato trasferito.. non so quale sia il motivo, sarà per anzianità, promozione quello che volete .. però non è una giustificazione che io ritengo sufficiente  e l’ho ripetuta ai miei ex colleghi di bankitalia ….Bankitalia ha una formidabile vigilanza…può esaminare i contratti e ha al suo interno gente che ne capisce, che sa di quella formula matematica del rischio… se la vuol fare ( la vigilanza) la può fare….”!