
Festa finita per Wall Street. Sono sempre più numerosi gli analisti che considerano le vendite viste nelle ultime sedute come un primo assaggio della fase ribassista in cui è piombata la Borsa americana.
Nella lista dei gufi, si aggiunge anche Mike Wilson, strategist di Morgan Stanley, che ieri in una nota ai clienti ha scritto:
“Crediamo che il mercato sia nel bel mezzo di una fase ribassista, causata da una riduzione delle liquidità e da valutazioni che hanno raggiunto il picco massimo”, ha detto Wilson, aggiungendo che nelle prossime settimane “le vendite sono destinate a diventare più aggressive”.
Per lo strategist di Morgan Stanley, la crescita dei rendimenti della scorsa settimana ha rappresentato il “punto di svolta” per l’ingresso nella fase orso. L’aumento dei tassi è stato causato principalmente alla Federal Reserve che ha accelerato la riduzione del bilancio. Ma anche alla Banca centrale europea, che ha iniziato a ridimensionare il suo programma di QE.
Una situazione, quella del calo della liquidità, destinata a peggiorare man mano che si avvicina la fine dell’anno
Entrando nel dettaglio delle perdite attese , Wilson si aspetta altro declino fino al 15% per i titoli a bassa capitalizzazione. Per quanto riguarda lo S&P 500, le stime sono invece per un calo fino a 2.600-2.500 punti, il 9% circa rispetto alla chiusura di ieri.