L’agenzia internazionale Moody’s ha tagliato il rating di 26 banche italiane. I rating delle banche italiane “sono adesso tra i piu’ bassi nei paesi dell’Europa avanzata e riflettono – avverte l’Agenzia in una nota – la vulnerabilita’ di queste banche a contesti operativi sfavorevoli in Italia e in Europa”.
Gli outlook per tutte le banche interessate dal taglio di rating sono negativi. Pubblichiamo in Insider, per gli abbonati, la lista di tutte le banche, coinvolte dalla decisione di Moody’s, oltre alle 2 maggiori, Unicredit e Banca Intesa, i commenti espressi dai piu’ importanti analisti e la tabella riassuntiva.
I presupposti della decisione risalgono allo scorso febbraio, quando Moody’s declasso’ l’Italia e altri 5 paesi europei, tra cui la Spagna, per la crisi dei debiti sovrani, il che implicitamente avrebbe reso automatico un taglio del rating delle banche, come avvenuto oggi.
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Inoltre in precedenza – il 05/10/2011 – l’agenzia di rating Usa aveva espresso il seguente giudzio, secondo quanto riportato quel giorno da Wall Street Italia:
New York – La società di rating Moody’s Investors Service ha deciso di tagliare il giudizio sui bond italiani di tre voti, citando “un reale aumento” del rischio nei finanziamenti del paese, come per tutte le nazioni dell’Europa fortemente indebitate. Il merito di credito è stato dunque portato da Aa2 ad A2, rating più basso di quello dell’Estonia, alla pari di quello maltese. L’outlook è negativo, ad indicare che ulteriori downgrade sono possibili.
“L’outlook negativo riflette il rischio economico e finanziario in corso in Italia e nell’area euro“, si legge nella nota della società di rating. “La continua incertezza sui mercati e il rischio di un ulteriore deterioramento della fiducia degli investitori può rendere sempre più difficile l’accesso del paese al mercato per finanziare il debito pubblico”.
La nota integrale nel sito di Moody’s.
Il rating dell’Italia potrebbe dunque “raggiungere livelli ben più bassi” in caso l’incertezza dovesse aleggiare nel lungo periodo, sulla disponibilità di fonti esterne pronte a fornire liquidità.
La decisione della società segue quella del 19 settembre di Standard & Poor’s.
“La scelta di Moody’s era attesa“, ha commentato dopo la decisione il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il 17 settembre infatti la società di rating aveva annunciato che avrebbe finito la sua revisione su un possibile downgrade dell’Italia entro un mese.
“Il governo italiano sta continuando a lavorare con massimo impegno per raggiungere gli obbiettivi di bilancio“, si legge in una nota di Palazzo Chigi, che ricorda come il suo piano di portare il budget in parità entro il 2013 abbia ricevuto l’approvazione della Commissione europea.
Ad allarmare i mercati finanziari sulla situazione dell’Italia è la bassa crescita, l’ingente indebitamento pubblico, ormai al 120% del Pil, e la debolezza del sistema politico. Diversi analisti commentando la notizia hanno detto che, sebbene la decisione fosse attesa, sicuramente non farà bene al paese e all’intera regione, e continuerà a porre pressioni sulla crisi debitoria in Europa.
“Non è una decisione inaspettata, ma sicuramente non aiuta a migliorare la situazione”, ha commentato Robbert Van Batenburg, a capo della sezione azionario per Louis Capital a New York.
“L’Italia non è stata punita perché le sue condizioni finanziarie all’improvviso sono deteriorate, ma perché gli investitori sono sempre più attenti alla sua debolezza di lungo periodo”, ha detto Nicholas Spiro, managing director di Spiro Sovereign Strategy a Londra. “Il mercato dei bond è molto più preoccupato sulla capacità di crescita dell’Italia, piuttosto che del suo impegno a ridurre un deficit già ai minimi dell’eurozona”.
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“L’economia italiana continua ad affrontare problematiche significative legate a debolezze economiche strutturali” che “non possono essere rimosse in fretta”. E’ una delle ragioni che ha spinto l’agenzia Moody’s ad abbassare il rating del paese ad ‘A2′. “Questi problemi – principalmente la bassa produttivita’ e rilevanti rigidita’ sul mercato del lavoro e dei prodotti – hanno impedito di raggiungere tassi di crescita maggiori nel passato decennio e continuano a pesare sulla ripresa – si legge nella nota dell’agenzia – Questi ostacoli strutturali alla crescita non possono essere rimossi in fretta”.(AGI)
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“Il declassamento e’ una mazzata. L’Italia e’ meglio di quel rating, ma se non c’e’ un cambiamento la sfiducia rischia di tirarci a fondo”. Cosi’ il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha commentato la notizia del declassamento del rating italiano da parte dell’agenzia Moody’s.(AGI)
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Non cambia nulla, andiamo avanti, stiamo lavorando sulle misure per la crescita. Silvio Berlusconi commenta cosi’ la notizia del downgrade del rating italiano da parte di Moody’s. La determinazione, quindi, e’ quella di proseguire nel raggiungimento degli obiettivi sul risanamento, ma anche quella di non farsi condizionare dalle valutazioni dell’agenzia statunitense.(AGI)