Società

MONTEZEMOLO: SALE AI VERTICI CONFINDUSTRIA E FIAT

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Mercoledì la nomina ufficiale alla guida di Confindustria. Giovedì il debutto di fronte ad un assise di industriali mai così gremita. Solo la sera dopo il dolore per la scomparsa – a soli 15 mesi da quella dell’Avvocato – di Umberto. Ed oggi la ‘chiamata’ della famiglia Agnelli a sostituirlo. Per Luca Cordero di Montezemolo gli ultimi cinque giorni che lo hanno visto assumere la guida degli imprenditori e del gruppo-simbolo per eccellenza dell’industria italiana sono stati convulsi e sicuramente densi di emozioni.

“Ha tutti i numeri per fare bene”, aveva detto di lui Umberto Agnelli solo pochi mesi fa, quando Montezemolo era stato indicato alla guida della Confindustria. Ed oggi, a poco più di 48 ore dalla morte del ‘Dottore’, Montezemolo prende il suo posto alla guida della Fiat per portare avanti il risanamento e tutelare gli interessi della famiglia Agnelli. Famiglia a cui è legatissimo.

Come dimostrato ieri dagli abbracci di dolore, che oggi troneggiano nelle foto pubblicate da tutti i giornali, con le Donne Agnelli, Allegra prima, Marella poi. Montezemolo, giovedì, si è presentato agli industriali lanciando l’appello a fare squadra e dettando quella che è stata letta univocamente come la svolta di Confindustria: a cominciare dal recupero dello spirito della concertazione tra le parti sociali, aprendo al dialogo con i sindacati.

FIAT: ESAME IN BORSA, EMOZIONI E ATTESE MERCATO

(ANSA) – MILANO, 30 MAG – Fari accesi sulla Fiat nella giornata di Borsa di domani. Grande l’ attesa tra operatori e analisti, tra i quali prevale il senso di incertezza. Ma su come andrà il titolo nessuno ha voglia di scommettere: troppi i segnali contrastanti.

Certamente positivo quello di Luca di Montezemolo alla presidenza, dice uno di loro, ma altrettanto negativo quello delle dimissioni di Giuseppe Morchio, un manager che era una garanzia per portare avanti il piano e per le banche. Così, prevale quell’ incertezza tipica dei momenti in cui a farla da padrone – scommettono i più – può essere la speculazione. Sono passati appena due giorni, ma per Piazza Affari domani sarà come se ci fosse alle spalle già un’ eternità. Troppe le emozioni per il mercato, la morte di Umberto Agnelli, i funerali, le parole decise con cui le banche si sono esposte nel dire che tutto continuerà come prima, ed ora Montezemolo presidente, John Elkann vice e le immediate dimissioni di Morchio.

C’ è abbastanza materiale perché il mercato dia fuoco alle polveri, dopo che già venerdì il titolo del Lingotto aveva chiuso in rialzo del 2,26% a 5,79 euro. Preda della speculazione secondo alcuni, ma di fatto l’ altro ieri sono passate di mano 23,292 milioni di azioni, quasi il triplo della media giornaliera dell’ ultimo mese, ben il 2,9% del capitale passato di mano.

Una frontiera, scommette chi sarà domani a Piazza Affari, che sarà sicuramente superata. Così come si evidenzia che le maggiori banche interessate al convertendo, Intesa, Capitalia, Unicredito e San Paolo, domani potrebbero rischiare qualcosa sul parterre, ritenendo il mercato che con l’ uscita di scena di Morchio sarebbero meno garantite.

A meno che, si fa osservare, possano esprimere un manager di loro fiducia al posto dell’ ad uscente come potrebbe lasciar presumere la decisione Fiat di tenere il cda già dopodomani. Con Fiat, i riflettori del mercato domani saranno accesi anche sulle casseforti di famiglia Ifi ed Ifil, che venerdì hanno chiuso salendo rispettivamente del 2,14% e dell’ 1,71%.