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I Millennial preferiscono crypto exchange alle Borse tradizionali

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eToro, una delle principali piattaforme di social trading al mondo, ha rivelato i risultati di un sondaggio incentrato sul sentiment degli investitori online nei confronti dei crypto asset e delle istituzioni finanziarie tradizionali.

L’indagine ha preso in esame circa 1.000 trader online statunitensi tra i 20 e i 65 anni, ma i dati più interessanti riguardano la fascia d’età dei Millennial (persone di età compresa tra i 21 e i 38 anni). Ecco i punti salienti:

  • Il 43% dei trader online della generazione Millennial afferma di avere meno fiducia nelle Borse del mercato azionario che negli exchange di criptovalute.
  • Quasi tre quarti (71%) dei Millennial che attualmente non operano con le criptovalute si dicono disposti a investire in asset digitali, se offerti dalle istituzioni finanziarie tradizionali.
  • Quasi tutti (93%) i crypto trader Millennial investirebbero più soldi in bitcoin e nelle sue sorelle, sempre se offerti dalle istituzioni finanziarie tradizionali.
  • Metà dei Millennial intervistati da eToro è interessato ad allocare una parte dei propri piani di pensionamento in criptovalute.
    Quella cifra scende al 45% tra i Millennial che attualmente non fanno trading in criptovalute e sale al 74% tra coloro che invece hanno già effettuato operazioni con le criptovalute.

Finanza, penetrazione crypto un “divisore generazionale”

Secondo Anatoliy Knyazev di Exante, primo broker regolamentato a lanciare un fondo in bitcoin, il sondaggio di eToro “si aggiunge a una lista sempre più fitta di indagini che mostra come la penetrazione delle crypto stia agendo da divisore generazionale nel campo degli strumenti finanziari, un ruolo che in passato è stato ricoperto dai derivati, dalle azioni o dall’oro stesso”.

Curiosamente, quasi in contemporanea al comunicato di eToro, il Millennial più ricco del mondo, Mark Zuckerberg, ha reso noto di stare studiando i casi d’uso potenziali su Facebook della tecnologia su cui poggiano proprio le criptovalute, la blockchain, grazie alla quale gli utenti del social network potrebbero avere maggiore controllo sui propri dati.