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Millennials: risparmiare e investire di più passato il Covid

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Millennial: risparmiare e investire di più passato il Covid

La pandemia è stata uno shock senza precedenti, che lascerà molti strascichi, ma che ci ha anche spinto a ripensare alcuni comportamenti. L’ambito degli investimenti è tutt’altro che esente da questa tendenza, soprattutto per quanto riguarda i più giovani, che la crisi sanitaria sembra aver sensibilizzato a una maggiore lungimiranza in tema di risparmi.

Risparmiare, i millennial lo faranno di più

I giovani pensano di più al futuro rispetto alle altre generazioni. E’ quanto emerge dai primi risultati della ricerca Schroders Global Investor Study 2021, condotta con il coinvolgimento di oltre 23.000 investitori in 32 paesi.

Dal sondaggio emerge che quasi la metà (45%) degli investitori italiani con età compresa tra i 18 e i 37 anni (i millennial) intende risparmiare di più una volta che verranno meno le restrizioni legate all’emergenza sanitaria: un’apertura che avvicina maggiormente i nostri giovani al dato del 52% rilevato tra quelli della stessa età a livello mondiale.

Restringendo poi l’osservazione ai soli investitori italiani della Generazione Z, con età tra i 18 e i 22 anni, emerge una propensione al risparmio più accentuata con una percentuale del 57%, superiore anche alla media a livello globale (52%) per la stessa fascia di età.
Dati confortanti in termini di crescita della consapevolezza tra i giovani sull’importanza di programmare il proprio benessere futuro, che però contrastano con il profilo che riguarda gli investitori italiani e globali over 38 anni: solo il 32% degli italiani e il 43% a livello globale ha dichiarato che risparmierà di più dopo la pandemia.
Eliminando le distinzioni per fasce di età, risulta quindi che in media gli investitori italiani intenzionati ad aumentare i risparmi dopo la fine della crisi sono il 32% contro il 46% di quelli globali.

Più risparmio si traduce in maggiori investimenti?

Il 54% degli investitori italiani tra i 18 e i 37 anni ha dichiarato che aumenterà la percentuale dei risparmi allocata agli investimenti, una volta che verranno meno le restrizioni, dato che sale fino al 71% per la Generazione Z, a fronte del 38% registrato tra gli over 38.
Di riflesso, il 54% degli investitori italiani con più di 38 anni manterrà costante la porzione di risparmi dedicata agli investimenti, contro il 31% nella fascia 18-37 e il 14% in quella 18-22.

Anche a livello di motivazioni persistono discrepanze tra le diverse generazioni. La maggior parte degli investitori italiani over 38 (il 58%) afferma che aumenterà gli investimenti in quanto “ha fiducia nella ripresa e crede sia il momento giusto per investire”, mentre la maggioranza dei giovani investitori italiani (18-37 anni) giustifica questa decisione, in quanto “con le riaperture il reddito crescerà e ci saranno più risorse a disposizione”.

Che rendimenti si attendono i risparmiatori

Riguardo ai rendimenti medi annuali per i prossimi cinque anni, gli investitori italiani evidenziano come da tradizione una maggiore prudenza in termini relativi, puntando in media a ottenere un +8,2% rispetto al +11,3% del dato globale.

Da Schroders fano notare che le attese di rendimento sono tanto più basse tra gli investitori italiani che dichiarano di avere conoscenze finanziarie di base, attestandosi al 5,7%, rispetto a quelli con conoscenze intermedie (7,4%) o avanzate (9,9%). Lo stesso si riflette a livello globale dove i dati sono rispettivamente all’8,9%, 10,7% e 12,8%.

Secondo la società di gestione inglese una maggiore educazione finanziaria potrebbe portare gli investitori italiani a recuperare terreno rispetto a quelli globali anche sul fronte dell’interesse riposto nei confronti del benessere finanziario. Infatti, mentre lo scoppio della pandemia ha indotto ben il 74% degli investitori globali a spendere più tempo a pensare a questo aspetto e all’organizzazione delle proprie finanze personali, gli italiani sui quali la crisi ha avuto questo impatto sono stati il 58%.