Economia

Millennial, la generazione più penalizzata economicamente dal virus negli Usa

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I millennial (i nati fra l’inizio degli anni 1980 e la fine del 1995) sono stati la generazione i più colpita finanziariamente durante l’emergenza coronavirus. È quanto emerge da un sondaggio di healthinsurance.com che ha coivolto Millennials, Gen X  (i nati tra il 1965 e il 1980) e Baby Boomers (i nati dal 1946 al 1964) sulle loro prospettive, da quelle legate all’assistenza sanitaria, all’economia alla tecnologia fino ai social media.

Il 51% degli intervistati afferma di provare una certa insicurezza finanziaria a causa del Covid-19. I millennial sono stati i più colpiti: 6 su 10 hanno affermato di aver registrato problemi finanziari durante la pandemia di Coronavirus. Il 52% dei Millennial ha affermato poi di aver dovuto anche rimandare le cure mediche a causa dei costi.
I baby boomer sono stati invece la generazione meno colpita con solo il 37% che ha registrato difficoltà economiche durante la pandemia.
Nelle tre generazioni, 3 intervistati su 10 affermano di avere o di aver conosciuto qualcuno che ha perso la propria assicurazione sanitaria durante la pandemia: quasi il 40% dei millennial ne è stato colpito. E quando viene chiesto un giudizio sul sistema sanitario degli Stati Uniti, l’82% di tutti gli intervistati afferma che non è efficiente.

Stimolare l’economia americana

Gen X, Millennials e Baby Boomers sono stati impegnati a fare acquisti attraverso il web: il 72% ha risposto di aver fatto più acquisti online durante la pandemia. Il 77% afferma inoltre di aver fatto uno sforzo per proteggere le piccole imprese Usa. Tuttavia, le prospettive economiche sono fosche: il 47% non crede che le piccole imprese si riprenderanno dopo la pandemia e altri due terzi pensano che ci vorranno due o più anni prima che l’economia Usa si riprenda.

Rallentare la diffusione del virus

Mentre l’87% si sente a proprio agio a controllare la temperatura prima di entrare in ufficio o in supermercato, solo il 4% ritiene che sia un modo efficace per prevenire la diffusione di Covid-19.
Complessivamente, 4 su 10 pensano che le mascherine siano il modo più efficace per prevenirne la diffusione, ma Millennials e Gen X pensano che il distanziamento sociale e il lockdown siano quasi altrettanto efficaci. Per i Baby Boomers il lockdown è invece ritenuto inefficace visto che solo il 12% pensa che sia efficace.

Tutte le generazioni sono preoccupate per i bambini che tornano a scuola e 6 studenti su 10 pensano che non dovrebbero tornare in classe o nei campus universitari questo autunno.
Alla domanda su farsi vaccinare o meno, il 69% afferma che lo farà. Il numero è leggermente più alto per i Baby Boomers: il 75% afferma che ricorrerà il vaccino quando sarà disponibile.

Fidarsi della telemedicina

La generazione X sta abbracciando maggiormente la telemedicina con il 52% che afferma di aver utilizzato i servizi di telemedicina recentemente. Nel frattempo, il 46% dei baby boomer sta provando a fare visite online.
Complessivamente, il 60% afferma di essere più a suo agio nell’uso della telemedicina oggi rispetto a sei mesi fa.
Più della metà degli intervistati ha affermato che il proprio medico ha incoraggiato una visita di telemedicina rispetto a una visita in studio.
Infine, il 54% afferma di voler utilizzare ancora la telemedicina quando la pandemia sarà finita.

A proposito del digitale

Il 50% degli americani ha chattato di più con i propri parenti dall’inizio della pandemia da coronavirus, con i millennial che hanno fatto segnare il maggiore aumento. Il 71% di tutti gli intervistati utilizza adesso il computer o il telefono più spesso rispetti all’inizio della pandemia, motivo per cui il 39% afferma di aver bisogno di una “disintossicazione digitale”.
Facebook è la regina dei social network con il 60% di tutte le generazioni che ha affermato di utilizzarla di più, seguita da Instagram al 19% e Twitter all’11%.
Il 75% dei Baby Boomer ha risposto di utilizzare di più Facebook, rispetto al 45% dei millennial. Instagram è al secondo posto tra i millennial, con il 27% che afferma che è la piattaforma social preferita.