Economia

Militari italiani al confine con la Russia. Ira Mosca: “Nato distruttiva”

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L’Italia parteciperà alla “forza Nato a guida canadese, lì dispiegata”, con l’invio nei “prossimi mesi” di “140 uomini in Lettonia“. E’ quanto ha reso noto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, durante una conferenza stampa congiunta a Roma con il segretario della Nato Jens Stoltenberg. In un’intervista rilasciata a La Stampa Stoltenberg aveva già preannunciato la notizia dell’invio di un contingente di soldati italiani al confine europeo con la Russia. Immediata la reazione di Mosca. E immediata è anche la reazione delle opposizioni al governo Renzi, con Beppe Grillo che posta un articolo, sul suo blog, con un fotomontaggio dedicato al premier Matteo Renzi e all’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in versione bellica.

Così Gentiloni, nella conferenza stampa con lo stesso Stoltenberg:

“L’Italia ha sempre dato un contributo all’impostazione di un rafforzamento dei nostri assetti difensivi nei paesi del Nord e dell’Est dell’Alleanza. Partecipiamo da tempo a missioni di sorveglianza aerea nel Baltico e, nei prossimi mesi, parteciperemo con 140 uomini in Lettonia alla forza Nato a guida canadese, lì dispiegata”.

Conferma da parte del ministro della Difesa, Roberta Pinotti:

“Quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia l’Italia ha dato la disponibilità di fornire una compagnia con numeri non molto consistenti all’interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato”.

Ma questa ufficializzazione alla Russia non piace affatto. Arrivano così le dichiarazioni, rilasciate all’agenzia di stampa Ansa, di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, che commenta con queste parole le dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Stampa dal segretario della Nato Stoltenberg.

Zacharova non lascia spazio a chi in questo momento ha dubbi sull’ira di Mosca nei confronti della Nato, tra l’altro proprio in un momento in cui alte sono le tensioni tra la Russia e gli Stati Uniti. La portavoce del ministero degli esteri dice all’Ansa:

La politica della Nato è distruttiva. L’Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato”. E ancora: la Nato “mira ad allontanare ancora di più le persone piuttosto che a lottare contro minacce e sfide comuni”.

Sull’impatto negativo che il dispiegamento di militari italiani vicini ai confini con la Russia di cui parla Stoltenberg avrebbe sulle relazioni tra Roma e Mosca, Zacharova afferma:

“Sia Roma a rispondere a Stoltenberg”

Gentiloni cerca di tenere a bada la furia dei russi e afferma che l’invio di soldati italiani, in ambito Nato, al confine orientale dell’Europa,”non fa parte di una politica di aggressione verso la Russia, ma di una politica di rassicurazione e difesa dei nostri confini come Alleanza atlantica”. Il ministro rassicura che tali decisioni “non influiscono minimamente con la linea di dialogo che l’Italia ha sempre proposto e condiviso con la Nato”, e “che deve andare in parallelo con le rassicurazioni agli alleati che si sentono a rischio”.

Ma è bufera in Italia, si scatenano contro il governo italiano le opposizioni.

Immediata la protesta del leader del M5S Beppe Grillo contro l’annuncio dei vertici della Nato di un impegno militare italiano nel Baltico. Grillo se la prende sia con il premier Matteo Renzi che l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che vengono ritratti in un fotomontaggio con la didascalia “Vogliono trascinarci in guerra”.

Sul blog di Grillo compare il Post “No ai soldati italiani al confine con la Russia”, seguito dall’hashtag “#IoVoglioLaPace”.

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Continua il post di Grillo.

Nell’Italia a sovranità zero di Renzi e del suo tutor Napolitano il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, può permettersi di venire a Roma per annunciare in un’intervista, lui al posto del governo, l’invio di un contingente di soldati italiani al confine con la Russia nel 2018. Solo dopo mezz’ora Pinotti e Gentiloni hanno confermato la notizia che i nostri militari saranno 150 e verranno dispiegati in Lettonia Questa azione è sconsiderata, è contro gli interessi nazionali, espone gli italiani a un pericolo mortale ed è stata intrapresa senza consultare i cittadini. L’Italia non ci guadagna nulla e ci perde tantissimo. In termini di sicurezza nazionale questa missione rischia di esporre il nostro Paese al dramma della guerra. Ci riporta indietro di trent’anni ed alza nuovi muri con la Russia, che per noi è un partner strategico e un interlocutore per la stabilizzazione del Medio Oriente”.