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Milano +2,9%. Spread Btp/Bund giù a 179,9 pb. Su i futures Usa

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L’esito misto dell’asta dei titoli di stato portoghesi lascia intatto al momento la corsa dei listini azionari europei che vengono sostenuti anche dalla buona performance dei mercati americani. Alle 13 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones salgono di 59 punti, quelli sul Nasdaq aumentano di 13 punti e quelli sullo S&P 500 guadagnano 7,60 punti. Oggi negli Stati Uniti è attesa una carrellata di dati, ma soprattutto la pubblicazione del Beige Book.

Tornando in Europa, i listini hanno messo il turbo fin dalle prime ore, dopo un’iniziale cautela, anche grazie ad alcune indiscrezioni relative alla prossima riunione dell’Ecofin, in calendario il prossimo lunedì. Nell’atteso meeting, i ministri finanziari potrebbero valutare infatti l’eventualità di rafforzare il fondo di salvataggio europeo, e considerare anche la possibilità che lo stesso fondo acquisti bond europei sul mercato secondario.

Una chiara indicazione in tal senso è arrivata stamane dal commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, che, in suo intervento sul Financial Times, ha parlato chiaramente della necessità di ampliare la capacità di prestito del Fondo salva-Stati,, allargando “il suo raggio di azione”.

Ad allentare la tensione sul tema Piigs, è stato anche il restringimento degli spread dei titoli periferici. Lo spread Portogallo/Germania è a 390 punti base, in calo di 3 punti base; lo spread Italia-Germania è a 179,9 punti base, in flessione di 6,5 punti base; lo spread tra Spagna e Germania è a 247,7 punti base, in ribasso di 7,4 punti base, mentre quello Belgio/Germania è a 129,30 punti base, -5,7 punti base.

Protagonista il rally dei bancari che in Europa, a livello settoriale, vedono l’indice di settore salire del 5%. Londra e Amsterdam si confermano i listini che meno di tutti riescono a beneficiare della giornata di rally: le due piazze finanziare salgono infatti di appena lo 0,3% circa. Il rally invece continua a investire Francoforte (+1,22%), Parigi (+1,21%), Atene (+3%), soprattutto Madrid (+3,38%) e Piazza Affari, che vede il Ftse Mib balzare del 2,6%.

Sul fronte delle aste, un’altra emissione importante è stata quella della Germania, che ha reso noto di aver collocato 4,95 miliardi di BOBL a 5 anni al 2%. La Germania si è messa in evidenza oggi anche per il pil preliminare del 2010, che ha registrato una crescita record del 3,6% su base annua, contro il +3,7% del consensus.

Tuttavia, buone notizie a parte, gli esperti rimangono cauti. Secondo alcuni, per esempio, il problema dei debiti sovrani europei si confermerà il vero market mover delle prossime settimane, condizionando la propensione o avversione al rischio degli operatori. A tal proposito, un ottimo benchmark per comprendere la fiducia nei confronti dell’Eurozona sarà il cambio euro/franco svizzero.

I prossimi giorni saranno cruciali ovviamente anche per il destino dell’euro che, prima dell’asta del Portogallo, è riuscito ad attestarsi sopra quota 1,30 ma che ora fa dietrofront sui mercati valutari di New York, scendendo -seppur lievemente – a 1,2969. La moneta unica è sotto pressione anche contro il franco svizzero, a 1,2601, mentre guadagna sullo yen, sebbene di poco, a 107,93. Frazionale rialzo nei confronti della moneta nipponica anche il dollaro, che avanza a 83,24.

Intanto, la proposta del ministro dell’Economia Tremonti e del numero uno dell’Eurogruppo Juncker, relativa al lancio delle obbligazioni Ue, sembra tornare in auge, come fa notare il quotidiano spagnolo La Vanguardia. L’Europa sembra insomma valutare ora tutte le opzioni per salvare la sua moneta e garantire la sua sopravvivenza e ciò che sta spingendo al rialzo i mercati e facendo scendere contestualmente i cds sui Piigs è la consapevolezza degli interventi della Bce, che sta acquistando i titoli dei paesi che versano in uno stato di maggior pericolo.

Tornando a Milano, sul Ftse Mib è corsa agli acquisti delle banche. Vola Intesa SanPaolo con un +7,7%; guadagni decisi anche per BPM (+6,46%), Banco Popolare (+5,35%), Unicredit (+5,17%) e Ubi Banca (+4,93%). Rialzi nell’ordine del 3% anche per Fondiaria-Sai, Mediolanum e Tenaris. Titoli negativi Tod’s (-0,34%), Parmalat (-0,36%), Fiat Industrial, il peggiore del listino (-1,38% a fronte di un +1,99% di Fiat Spa), Exor (-0,27%), Campari (-0,98%). Piatta Impregilo.

Sul fronte delle commodities, a New York i futures sul petrolio scendono a 91,04 dollari al barile, in calo di appena 7 centesimi, mentre le quotazioni dell’oro si attestano a 1.382,3 dollari l’oncia, in flessione di 2 dollari.