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Migranti, Ue spaccata. All’Austria: “illegale tetto richieste asilo”

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VIENNA (WSI) – E’ polemica tra Austria ed Europa e ancora una volta il terreno di scontro riguarda la scottante questione dei migranti. Il governo di Vienna ha deciso infatti di fissare un tetto per le richieste di asilo ma anche di concedere ai migranti  dei visti di transito per permettere loro di arrivare, attaversando il territorio austriaco, in altri stati membri dove chiedere asilo politico.

Decisioni che accendono gli animi tanto che il commissario europeo all’immigrazione, Dimitris Avramopoulos ha scritto una missiva al ministro dell’Interno austriaco, Johanna Mikl- Leinner.

Una lettera dai toni accesi in cui il commissario ricorda l’obbligo giuridico dell’Austria di accettare qualunque richiesta di asilo che sia fatta sul proprio territorio o ai propri confini e che le ultime decisioni di Vienna violano gli obblighi di diritto europeo e internazionale.

“Il vostro piano di applicare un tetto al numero di richieste di asilo che l’Austria è pronta ad accettare, sia come totale annuale che come limite giornaliero sarebbe chiaramente incompatibile con gli obblighi di diritto europeo e internazionale per l’Austria, incluse la Convenzione europea dei Diritti dell’uomo, la Convenzione di Ginevra e l’articolo 18 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Ue”.

In merito alla decisione di introdurre dei visti di transito, il commissario è chiaro: “Le persone che hanno bisogno di protezione internazionale in principio dovrebbero chiedere asilo e restare nel primo Paese ‘sicuro’ che raggiungono. I richiedenti protezione internazionale non sono liberi di muoversi nello Stato di loro scelta”.

In merito poi all’introduzione di un tetto alle richieste di asilo politico in Austria, il commissario Avramopoulos ricorda i doveri a cui è chiamata l’Austria.

“Tale politica sarebbe chiaramente incompatibile con gli obblighi dell’Austria di fronte alla legge Ue e internazionale. L’Austria ha un obbligo legale ad accettare qualsiasi richiesta di asilo che viene fatta sul suo territorio o alla sua frontiera. La questione se l’Austria resterà responsabile per la gestione della richiesta sarà decisa in accordo con quanto previsto dalla legge Ue, incluso in particolare il Regolamento di Dublino”.

Una lettera che si conclude con l’invito da parte del commissario Ue all’Austria di riconsiderare le misure unilaterali in programma.

“ Riconoscendo la situazione di particolare pressione sul sistema austriaco la Commissione, la settimana scorsa ha adottato una proposta per la sospensione temporanea sul ricollocamento del 30% dei richiedenti assegnati all’Austria dalla decisione del Consiglio sui ricollocamenti”.